“Le grandi offerte sono qui! Acquista ora”. Questo messaggio pubblicitario è comparso su varie testate nazionali nei giorni precedenti e in corrispondenza dei Prime Days, giornate di sconti speciali che Amazon dedica ai suoi abbonati al servizio Prime. È uno degli appuntamenti più attesi per i consumatori italiani e non solo. Il popolare e-commerce americano, infatti, lo scorso 7 e 8 ottobre ha pubblicato la solita ondata di sconti su varie categorie di prodotto, in particolare quelli tecnologici. Si tratta di un giro d’affari miliardario, basti pensare che nel 2024 gli utenti Usa hanno speso la bellezza di 14,2 miliardi di dollari durante i Prime Days. Per quanto riguarda l’Europa, non si hanno dati ufficiali. Solo alcune stime che parlano di vendite intorno ai 5 miliardi di euro per quanto riguarda l’anno scorso. Resta il fatto che gli utenti devono avere alcune accortezze nell’addentrarsi in questa ridda di sconti selvaggia. Esistono, infatti, i cosiddetti price tracker, ovvero portali web (come, per esempio, Camel Camel Camel o Keepa, consultati da Moneta) che permettono di osservare l’evoluzione storica dei prezzi per ciascun prodotto, in modo da capire se lo sconto offerto è davvero forte oppure frutto di fluttuazioni di prezzo che creano nell’utente una sorta di illusione ottica.
Amazon esibisce il prezzo consigliato, solitamente alto, e il prezzo più basso che l’oggetto ha avuto negli ultimi 30 giorni. Da qui, l’utente legge una percentuale di sconto sul prezzo del prodotto etichettato come «Prime», ovvero quei prodotti messi in offerta dall’e-commerce fondato da Jeff Bezos. Moneta, nei giorni precedenti i Prime Days e durante i due giorni di sconti, ha monitorato un campione di una cinquantina di prodotti per vedere se la dinamica dei prezzi subisce strani andamenti durante le settimane precedenti amplificando l’effetto occasione per i potenziali acquirenti.
Sebbene questa dinamica non sia stata riscontrata in tutti i prodotti, con alcuni che effettivamente rappresentavano un acquisto conveniente, per altri si è riscontrato che il prezzo si è alzato più o meno a ridosso del mese precedente con l’effetto di rendere più evidente l’effetto sconto. Per esempio, su un trapano avvitatore di Bosch – che era arrivato a costare nella parte finale dell’estate intorno ai 110 euro – il prezzo è stato alzato a 146,25 euro per poi tornare a essere ribassato del 25% a 110 euro nel corso dei Prime Days. Insomma, con gli strumenti giusti, il consumatore avrebbe potuto prendersi lo stesso prodotto, allo stesso corrispettivo, anche non all’interno dei Prime Days. Un altro esempio è quello delle cartucce filtranti per l’acqua Philips, esibite come occasione a 41,99 euro con sconto del 22% rispetto al prezzo degli ultimi 30 giorni, quando nella prima parte di settembre il prezzo era sceso addirittura di poco sopra i 35 euro (vale a dire quasi 7 euro in meno la cifra indicata nei Prime Days). Uno spazzolino elettrico Philips Sonicare, in maxi-sconto a 139,99 euro (addirittura del 50% sul prezzo consigliato), poi però a ben guardare era stato nei dintorni dei 150 euro (praticamente uguale) agli inizi di settembre, casualmente prima che scattassero i 30 giorni prima dei due giorni dedicati ai Prime Days. A ulteriore esempio si può citare anche un’asse da stiro di Foppapedretti in offerta a 125,99 euro (-15% dal prezzo mediano e -9% dal prezzo degli ultimi 30 giorni), ma guardando l’evoluzione della quotazione sui principali price tracker si vede che il prezzo era stato già intorno ai 125 euro nel corso dell’estate per poi schizzare verso l’alto e ridiscendere proprio nei giorni dei Prime Days. Il fenomeno è ancora più evidente, infine, per un Dyson asciugacapelli messo in offerta in pompa magna a 329 euro con un prezzo clamorosamente cresciuto, all’inizio di ottobre, da 349 euro fino 449 euro per poi riprecipitare.
Si potrebbe obiettare che i prezzi oscillano di continuo e in questi casi non c’è stata malizia, solo la mano invisibile del mercato. Ma sta di fatto che in tutti gli esempi citati, che non sono tutti quelli riscontrati, l’andamento del prezzo a ridosso dei Prime Days ha fatto sorgere più di un dubbio. Alla luce di questo, quindi, risulta consigliabile per chi usa acquistare su Amazon durante i Prime Days – e in generale in tutti i periodi di sconti offerti e pubblicizzati dal colosso di Seattle – di controllare se si tratta di uno sconto realmente vantaggioso o se è meglio attendere ancora per avere un prezzo uguale o più basso.
In una parte significativa dei casi, durante i Prime Days, non state perdendo l’occasione della vita e quindi non è necessario esaurire il plafond della carta di credito.
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