Questa settimana il tema commerciale torna protagonista sui mercati finanziari dopo che venerdì il quadro sui dazi si è improvvisamente complicato a seguito di un intervento sui social media di Donald Trump, parzialmente corretto durante il fine settimana, che ha ricordato al mercato che lo scontro (chip vs terre rare) è ancora in atto e il rischio di irrigidimento delle posizioni permane. È facile quindi immaginare che il mercato rimarrà in uno stato di allerta, in attesa di conoscere se l’incontro tra Trump e Xi, in occasione del meeting Asean di fine mese, sarà confermato.
Questa notte le Borse asiatiche si sono mosse in territorio negativo, mentre stamani quelle europee e i future di Wall Street stanno provando a rimbalzare dopo che venerdì gli indici Usa hanno registrato il calo maggiore da aprile scorso, con vendite marcate soprattutto su quei settori, come il tech, che avevano guidato finora la fase di rialzo. “Vista la forza del ribasso di venerdì, sarà necessario aspettare qualche giorno, per valutare se il movimento ha ancora spazio di discesa o se vi sarà un assestamento in grado di far riprendere il trend rialzista”, avverte Gabriel Debach, market analyst di eToro. Il clima di attesa e incertezza è confermato anche dall’ennesimo record dell’oro verso 4.100 dollari all’oncia.
Attenzione anche in Francia al nuovo tentativo del primo ministro incaricato Lecornu, che riunirà i ministri domani per proporre un nuovo budget e cercare successivamente di mettere insieme una maggioranza parlamentare. Sempre sul fronte politico, da registrare il collasso della coalizione governativa in Giappone, dopo l’interruzione delle negoziazioni tra l’LDP, il partito di maggioranza della nuova leader Sanae Takaichi, e Komeito, un partito della coalizione governativa.
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Tornando al calendario della settimana, i prossimi giorni vedranno l’avvio della nuova stagione delle trimestrali societarie a Wall Street, con le grandi banche americane che, come da tradizione, apriranno le danze. Previsti anche alcuni importanti dati macro degli Stati Uniti la cui pubblicazione però è stata rimandata per via dello shutdown.
Al via la nuova stagione dei conti a Wall Street
Negli Stati Uniti si apre ufficialmente la nuova stagione delle trimestrali relativa al terzo trimestre, che offrirà la prima vera verifica sullo stato dell’economia corporate. Come da tradizione, si inizierà con i risultati delle grandi banche americane, come Jp Morgan , Goldman Sachs, Bank of America, Citigroup e Morgan Stanley, che già a partire da domani snoccioleranno i risultati. “Gli investitori si attendono indicazioni positive dal comparto investment banking e un possibile rialzo delle guidance di redditività, mentre nel credito retail l’attenzione resta sulla qualità degli attivi”, commenta Debach.
Inizia il meeting annuale Fmi
Oggi prende il via il meeting annuale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), che durerà per tutta la settimana e a cui parteciperanno e interverranno i banchieri Bce e Fed. In particolare, si segnala domani, martedì 14, l’intervento di Jerome Powell, numero uno della banca centrale americana, che terrà un discorso su politica economica e outlook economico. Seguirà giovedì 16 il discorso di Christine Lagarde, presidente della banca centrale europea.
Dati macro Usa rinviati per lo shutdown
Mercoledì 15 è prevista l’inflazione degli Stati Uniti relativa al mese di settembre. Il mercato si aspetta un leggero aumento dei prezzi. Ricordiamo che questa indicazione è importante ai fini della decisione della Fed di fine mese. Tuttavia, la sua pubblicazione molto probabilmente verrà rinviata settimana prossima considerato lo shutdown, ancora in atto, delle attività governative.
Eventi delle società tech
La settimana vedrà anche diversi eventi delle società tecnologiche americane: dall’OCP Global Summit di Nvidia, all’Oracle AI World con Larry Ellison fino al Cloudflare Connect, centrati su intelligenza artificiale e infrastrutture cloud. Sempre in settimana debutterà Dreamforce, la conferenza di Salesforce su cloud e big data con Sundar Pichai e Marc Benioff, mentre Microsoft chiuderà definitivamente il supporto a Windows 10, spingendo un nuovo ciclo di sostituzione hardware.
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