L’Italia rimane uno dei Paesi dell’area dell’euro con il maggiore utilizzo di contante: l’uso nei punti vendita fisici resta superiore alla media dell’area dell’euro, anche se la quota ha continuato a diminuire negli ultimi anni. A rivelarlo il Rapporto sulle abitudini di pagamento dei consumatori in Italia: evidenze dall’indagine Bce del 2024 della Banca d’Italia. In termini di numero di transazioni, i pagamenti in contanti rappresentano il 61% di tutte le transazioni (69% nel 2022; 82% nel 2019), rispetto al 32% delle transazioni con carta (26% nel 2022; 16% nel 2019) e circa il 4% dei pagamenti mobili (2% nel 2022). In termini di valore delle transazioni, i pagamenti in contanti rappresentano il 49% degli acquisti totali nei punti vendita fisici (in linea con il 2022; 58% nel 2019), rispetto al 39% delle transazioni con carta (43% nel 2022; 32% nel 2019) e al 5% dei pagamenti mobili (2% nel 2022).
Gli anziani
Il contante continua a essere lo strumento più utilizzato per gli acquisti fino a 50 euro, anche se il suo utilizzo è diminuito per quasi tutte le dimensioni delle transazioni. In particolare, rappresenta il 64% delle transazioni fino a 30 euro (76% nel 2022; 89% nel 2019) e il 56% dei pagamenti tra 30 euro e 50 euro (54% nel 2022; 61% nel 2019). Tuttavia, per gli acquisti tra 50 euro e 100 euro, il contante rappresenta solo il 44% delle transazioni (45% nel 2022; 54% nel 2019).
L’uso del contante rimane particolarmente rilevante tra gli anziani, le persone con un livello di istruzione inferiore e i gruppi di popolazione a basso reddito, mentre i dispositivi mobili sono utilizzati principalmente dai giovani. L’accettazione di carte e altri metodi di pagamento non in contanti da parte dei commercianti è aumentata all’87% (80% nel 2022). La quota dei pagamenti online è cresciuta in modo significativo, rappresentando ora il 24% del totale delle transazioni non ricorrenti1 (16% nel 2022), confermando una tendenza osservata anche in altri Paesi dell’area dell’euro.
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