Nella guerra commerciale cresce la tensione fra Usa e Cina, con Trump che minaccia di alzare i dazi e Pechino che risponde: "Combatteremo fino alla fine". Intanto si muove anche l'Ue: secondo Bloomberg, l'Unione Europea sta valutando la possibilità di obbligare le aziende cinesi a cedere la tecnologia alle aziende europee se vogliono operare a livello locale. Secondo fonti vicine al dossier, le misure si applicherebbero alle aziende che desiderano accedere a mercati digitali e manifatturieri chiave come automobili e batterie. Le norme imporrebbero inoltre alle aziende di utilizzare una determinata quantità di beni o manodopera dell'Ue e di aggiungere valore ai prodotti sul territorio europeo.
L'applicazione di joint venture è un'altra opzione sul tavolo. Le norme, che dovrebbero arrivare a novembre, si applicherebbero a tutte le aziende extra Ue, anche se le fonti sentite da Bloomberg, rimaste anonime, hanno riferito che "l'obiettivo è impedire che la potenza manifatturiera cinese prevalga sull'industria europea".
L'Olanda
L'Olanda ha appena messo Nexperia, produttore di chip di proprietà cinese, sotto amministrazione statale per tutelare la sicurezza economica e la continuità delle forniture critiche, usando uno strumento simile al golden power italiano. Decisione sostenuta dall'Ue: il portavoce della Commissione Olof Gill ha spiegato che la mossa è stata necessaria “per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento in un settore strategicamente sensibile”. Gill ha poi ricordato che la protezione della sicurezza tecnologica “è una priorità nella strategia di sicurezza economica dell’Ue. Andando avanti, continueremo a dialogare con le autorità olandesi mentre esaminiamo i prossimi possibili passi”.
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