Il nucleare torna al centro del dibattito europeo. E l’Italia, su questa sfida che guarda al futuro, punta a esserci da protagonista. A Portorose (Slovenia), al vertice Med9, Antonio Tajani ha rilanciato le leve strategiche dello sviluppo: energia pulita, indipendenza strategica e competitività. Senza ideologie. “Parlando di energia, ribadirò la necessità di procedere per arrivare a un mercato unico dell’energia e bisognerà fare ancora di più per sostenere il nucleare”, ha dichiarato il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, arrivando all’appuntamento che riunisce i nove Paesi del Mediterraneo Ue: Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Portogallo, Spagna e Slovenia.
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L’energia – ha ribadito Tajani – è la vera sfida dei prossimi anni. E il nucleare, oggi più che mai, è una risorsa irrinunciabile. “Bisognerà fare ancora di più per sostenere il nucleare, così come indicato anche dalla Commissione europea che ha ribadito che non è inquinante. Quindi il percorso avviato dall’Italia può essere un percorso europeo”, ha affermato il vicepremier italiano, rimarcando la linea del nostro governo.
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Non è solo una questione ambientale, ma di libertà energetica e di tutela dell’economia reale. “In Slovenia già lavorano col nucleare, quindi questo significa liberarci dal carbone e dalle dipendenze esterne di forniture di fonti energetiche. Poi naturalmente bisognerà lavorare con le rinnovabili, ma il nucleare rappresenta la soluzione anche per ridurre i costi dell’energia che per le nostre imprese rappresentano un problema fondamentale, anche questo riguarda la competitività”, ha aggiunto il capo del Viminale.
Un messaggio rivolto a Bruxelles ma anche a chi, in Italia, continua a guardare all’atomo con pregiudizio ideologico e ostilità preconcetta. E così, mentre altri Paesi accelerano, Roma si prepara a rientrare nel club del nucleare avanzato, puntando su tecnologie sicure e di ultima generazione.
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Rispondendo a una domanda su una possibile partecipazione italiana al rafforzamento della centrale nucleare di Krsko, in Slovenia, Tajani ha aperto alla collaborazione: “Noi siamo pronti a parlare sempre di nucleare con tutti. C’è un programma, un progetto italiano, quindi se a livello europeo si fa una scelta sempre più a favore del nucleare, perché no?”.
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