Il settore auto continua a precipitare in tutta Europa. E alla fine sembra che Bruxelles si sia decisa a fare la retro nella crociata contro i motori a diesel e benzina. Ursula von der Leyen ha “deciso di accelerare la revisione del regolamento sulle emissioni di CO2 per auto e furgoni” che prevede lo stop alla vendita di nuove auto a benzina e diesel nel 2035, anticipandola “entro la fine di quest’anno”. Una scelta che viene incontro alle richieste dei produttori di auto e di tanti governi europei.
Neutralità tecnologica
“Nella preparazione della revisione”, ha detto la Von der Leyen, “stiamo valutando il ruolo dei carburanti a zero e basse emissioni nella transizione verso un trasporto su strada a zero emissioni oltre il 2030, come gli e-fuel – per i quali mi sono già impegnata nelle linee guida – e i biocarburanti avanzati”. Nella lettera ai leader in vista del vertice di giovedì, il presidente della Commissione ha anche assicurato di “restare fedele al principio di neutralità tecnologica ed efficienza dei costi”.
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I tempi
La Von der Leyen ha poi continuato con la frenata sulle politiche green: “Dobbiamo riconoscere che la transizione di un’economia grande e consolidata come l’Ue richiede una combinazione di ambizione, velocità, pragmatismo e flessibilità, nonché un certo grado di protezione contro la concorrenza sleale. Nessuno dovrebbe poter sottoporre il nostro tessuto economico e sociale a una tensione tale da provocarne il collasso. Questa combinazione è stata al centro del mio secondo mandato ed è chiaramente illustrata nella nostra proposta su un obiettivo di riduzione dei gas serra entro il 2040. È ambiziosa: una riduzione del 90%. È flessibile: la nostra proposta includeva notevoli flessibilità per gli Stati membri e le industrie su come raggiungere l’obiettivo. Ad esempio, parte dell’obiettivo – il 3% nella proposta della Commissione, che i ministri discuteranno ulteriormente – può essere raggiunto con crediti internazionali di alta qualità”, ha detto.
Poi ha aggiunto: “Il nostro obiettivo interno di riduzione delle emissioni può essere inferiore al 90%, a condizione che ciò sia compensato da riduzioni simili, economicamente vantaggiose e ad alta integrità, al di fuori dell’Ue. Ciò crea opportunità per nuove partnership, che si aggiungono a quelle già in essere tramite Global Gateway”.
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