Nella notte fra sabato e domenica, precisamente alle 3 del mattino, torna l’ora solare: scatta il rito di riportare indietro le lancette dell’orologio. Un’abitudine sotto attacco: il premier spagnolo Pedro Sanchez ha presentato al Consiglio energia dell’Ue una mozione informativa per chiedere l’abolizione del cambio dell’ora stagionale.
Una scelta che sarebbe un autogol: secondo i dati di Terna, in Italia nei sette mesi di ora legale il sistema elettrico italiano ha beneficiato di minori consumi di energia per 310 milioni di kWh, pari al fabbisogno medio annuo di circa 120mila famiglie. Il dato si traduce in un risparmio economico di oltre 90 milioni di euro.
I benefici dell’ora legale riguardano anche l’ambiente: il minor consumo elettrico ha infatti consentito di evitare emissioni di CO2 in atmosfera per circa 145 mila tonnellate.
Nel 2025, considerando il periodo di ora legale da domenica 30 marzo a domenica 26 ottobre, il costo del kilowattora medio per il cliente domestico tipo in maggior tutela è stato, secondo i dati dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, di circa 29,1 centesimi di euro al lordo delle imposte.
Dal 2004 al 2025, secondo l’analisi di Terna, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di oltre 12 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2,3 miliardi di euro.
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