Finite nel mirino del governo, a caccia di nuove entrate in sede di preparazione della manovra finanziaria, le banche hanno sofferto in Borsa nelle ultime settimane ma per il momento i timori del mercato sembrano superati, sia pure in un contesto di alternanza tra alti e bassi. Le attenzioni degli operatori si stanno indirizzando sulle attese per i risultati trimestrali che in questi giorni molti istituti di credito si apprestano a comunicare. Ad aprire le danze è stata Unicredit, che mercoledì 22 ha approvato i conti, mentre per quelli di Intesa Sanpaolo bisognerà attendere il 31 ottobre. Il prossimo 5 novembre sarà invece la volta di Bper e Banca Popolare di Sondrio e il giorno successivo toccherà a Bpm e Monte Paschi. Intanto sul mercato si guarda anche agli acconti cedola che le principali banche staccheranno tra un mese, il prossimo 24 novembre.
Unicredit
Risultati superiori alle attese degli analisti per Unicredit nel terzo trimestre dell’anno. La banca di piazza Gae Aulenti ha confermato le stime finanziarie per l’intero 2025 e deliberato un acconto sul dividendo 2026 (relativo all’esercizio 2025). Il periodo luglio-settembre si è chiuso con un utile netto contabile di 2,63 miliardi di euro, contro i 2,51 miliardi del terzo trimestre 2024. Dati positivi ma che non hanno convinto del tutto gli operatori, almeno in prima battuta con titolo sceso nella seduta del 22 ottobre.
INTESA SANPAOLO
In vista della trimestrale a fine mese, 31 ottobre, il titolo Intesa Sanpaolo viaggia intorno a quota 5,4 euro, in crescita di oltre il 37% rispetto a un anno fa e del 25% circa negli ultimi sei mesi. Le più recenti valutazioni sono tutte di segno positivo. Barclays e Ubs hanno alzato entrambe il target price (rispettivamente a 6,6 e 6 euro), confermando le raccomandazioni «overweight» (sovrappesare) e «buy». Il giorno precedente ha iniziato la copertura sul titolo Rbc Capital, con un giudizio «outperform» (farà meglio del mercato) e indicando in 7 euro l’obiettivo di prezzo. L’analisi tecnica di Teleborsa indica un primo supporto a 5,393 euro e un secondo a 5,303 euro, mentre la prima resistenza è vista a 5,529 euro e la seconda a 5,665 euro.
Bper
Il titolo Bper aveva toccato il 10 ottobre scorso il massimo dell’anno a 9,862 euro, portando così a oltre il 60% l’incremento di prezzo realizzato nell’ultimo anno. Per conoscere i risultati del terzo trimestre (e quelli dei primi nove mesi dell’anno) occorrerà aspettare il 5 novembre prossimo, quando è in calendario la riunione del cda che dovrà anche deliberare riguardo all’ipotesi di un acconto del dividendo e, soprattutto, sulla proposta di incorporazione della Banca Popolare di Sondrio, che porterà alla razionalizzazione della rete, con la chiusura di 90 sportelli e l’uscita, su base volontaria, di 800 dipendenti.
Le attese, stando ai giudizi degli analisti, sono positive. Barclays ha iniziato la copertura sul titolo, giudicato «overweight» (sovrappesare in portafoglio), con un target price di 12,5 euro. Anche Equita Sim e Ubs hanno su Bper un obiettivo di prezzo molto simile: rispettivamente di 11,5 e 11,6 euro, accompagnato in entrambi i casi dalla raccomandazione «buy» (comprare). Più cauto il giudizio di Kepler Cheuvreux, che il giorno precedente, 8 ottobre, aveva invece tagliato la valutazione a «hold» (mantenere in portafoglio) rispetto al precedente «buy», ma aumentando nel contempo il target di prezzo, portato da 9,4 a 10,3 euro. L’analisi tecnica di Teleborsa, riferita a metà seduta di mercoledì 22 ottobre, presenta valori assai vicini tra loro. Il primo supporto infatti è fissato a 9,48 euro e il secondo a 8,988 euro, mentre sul fronte rialzista la prima resistenza è a quota 10,23 euro e la seconda a 10,97 euro.
Banco Bpm
La contrazione del prezzo di Bpm nell’ultimo periodo è stata costante (dai 12,99 euro dell’8 ottobre è sceso ai 12,01 euro di venerdì 17 ottobre). Il titolo mantiene comunque una robusta performance positiva relativamente all’ultimo anno (+89,7%), che si riduce a +28,5% se si prendono in considerazione soltanto gli ultimi sei mesi. La quasi totalità degli analisti prevede un immediato futuro di rialzi. Il 15 ottobre scorso Equita Sim ha confermato il giudizio «hold» (mantenere in portafoglio) ma ha ritoccato al rialzo, portandolo a 12,2 euro, il target price. Barclays e Deutsche Bank hanno ribadito le precedenti valutazioni (rispettivamente «overweight» e «buy») alzando i rispettivi obiettivi di prezzo a 14,5 3 13,3 euro. Quanto all’analisi tecnica di Teleborsa, il primo supporto era indicato a 12,04 euro e il secondo a 11,87 euro, mentre sul lato dei rialzi la prima resistenza era fissata a 12,35 euro e la seconda a 12,65 euro.
Banca MPS
Nonostante la lenta e costante perdita di valore registrata nell’ultimo mese (la quotazione è passata dai 7,978 euro del 22 settembre ai 7,06 euro di martedì 21 ottobre) il titolo Mps mantiene un vantaggio del 33% rispetto a un anno fa e del 7,35% circa se il confronto si riferisce agli ultimi sei mesi. Il massimo dell’anno, toccato il 25 agosto, era stato di 8,584 euro.
Contrastati i più recenti giudizi degli analisti sul titolo. L’ultimo risale al 17 ottobre scorso, con Kepler Cheuvreux che aveva confermato la raccomandazione «hold» (mantenere in portafoglio) e ridotto il target price a 7,6 euro. Il giorno precedente Jefferies aveva iniziato la copertura con un «buy» (comprare) e un obiettivo di prezzo particolarmente ottimistico, a 9,3 euro. In miglioramento, infine, la valutazione di Equita Sim che il 15 ottobre, pur confermando il precedente giudizio «hold», aveva portato a 8,6 euro l’obiettivo di prezzo. Intanto Norges Bank, la banca centrale norvegese, ha portato al 3,16% la propria partecipazione al capitale della società, diventando così il quarto maggiore azionista, dopo Delfin (17,533%), Francesco Gaetano Caltagirone (10,262%) e il ministero dell’Economia e Finanze (4,863%). L’analisi tecnica prevede un primo supporto a 6,989 euro e un secondo a 6.919 euro, mentre sul fronte rialzista la prima resistenza è indicata a 7,12 euro e la seconda a 7,251 euro.
Popolare di Sondrio
In vista del cda in programma il 5 novembre prossimo, contestualmente a quello della sua controllante Bper, che sancirà l’incorporazione nella stessa Bper, la Borsa nelle sedute immediatamente precedenti ha premiato entrambi i titoli. Per quanto riguarda la società controllata, il titolo è balzato a 14,155 euro martedì 21 ottobre, subendo poi il giorno successivo le inevitabili prese di beneficio. L’analisi tecnica di Teleborsa prevede un primo supporto di 13,35 euro e un secondo di 12,54 euro, mentre sul fronte rialzista la prima resistenza è collocata a 14,56 euro e la seconda a 15,77 euro.
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