Tornare a parlare di «Mani-fattura», per l’arte nell’epoca della sua riproducibilità artificiale, suona quasi come un ossimoro. Ma balzano tutti sull’attenti se a dettar legge è colui che, pur postumo, continua a detenere lo scettro italiano del mercato internazionale. Stiamo parlando di Lucio Fontana, fondatore dello Spazialismo e celeberrimo per i suoi Concetti tagliati su tela. Ma non è ai tagli che stavolta si ispira la grande mostra che gli dedica la Fondazione Peggy Guggenheim di Venezia, bensì all’altro volto del grande artista italo-argentino, quello della prima ma anche dell’ultima ora, ovvero l’opera scultorea in ceramica, medium tradizionale che lui per primo seppe restituire alla modernità.
«A lungo associata all’artigianato più che all’arte, oggi la ceramica di Fontana sta ricevendo una nuova attenzione grazie al rinnovato interesse per questo materiale nell’arte contemporanea», osserva Sharon Hecker, curatrice di quella che di fatto è la prima monografica museale sulla produzione di un artista che iniziò a lavorare la ceramica in Argentina già negli anni Venti, senza mai abbandonarla e anzi riprendendola alla fine degli anni Cinquanta con l’applicazione del concetto spaziale.
Capisaldi furono opere come il vaso Concetto spaziale del 1957, il piatto Concetto spaziale del 1960, la lastra in porcellana Concetto spaziale. Taglio del 1968, Le sfere in terracotta del 1957 e il Concetto spaziale ovale del 1968.
È anche e soprattutto grazie alla sua opera, rappresentata a Venezia da 70 opere storiche, se oggi la ceramica d’arte rappresenta un’attraente nicchia del mercato che conta artisti anche di nuova generazione, come dimostra la Biennale di ceramica d’arte contemporanea attualmente in corso a Faenza con oltre 100 artisti da tutto il mondo. «Per molti anni», osserva la Hecker, «il mercato delle ceramiche di Fontana era rimasto piuttosto limitato, fatta eccezione per alcuni collezionisti storici di grande rilievo (come il gallerista Karsten Greve). Tuttavia, negli ultimi anni, l’emergere di molti artisti contemporanei che utilizzano la ceramica in modo sperimentale ha contribuito a rinnovare l’attenzione verso questa parte del lavoro di Fontana. Dal punto di vista curatoriale, ho ritenuto fondamentale privilegiare opere con provenienze storiche significative, proprio per sottolinearne il valore e il contesto. Ho anche selezionato lavori in condizioni perfette e realizzati con tecniche diverse – dalla terracotta dipinta alla terra refrattaria, fino alle opere invetriate con modalità differenti – per mettere in luce la straordinaria varietà di superfici esplorata da Fontana».
Anche i report, compresi quelli di fiere specializzate come Ceramics Brussels, confermano una lenta ma decisa ascesa delle opere in ceramica su scala internazionale. Nonostante il calo complessivo del mercato dell’arte nel 2024, il volume delle transazioni in ceramica ha registrato attenzione crescente, anche con risultati record per ceramisti contemporanei oltre che per porcellane antiche. Memorabile, in questo ambito, era stata un’asta Phillips di New York che incassò oltre 4.187.063 dollari grazie al duo Lucie Rie e Hans Coper, che ora sono saldamente ancorati come i ceramisti di maggior successo a livello mondiale del XX secolo.
Per l’Italia lo scettro in asta è mantenuto da Fontana con il record di Christie’s nel 2023 per la scultura in ceramica Il Guerriero aggiudicata a Londra per 1.362.000 euro, anche se in precedenza un suo Caminetto in ceramica smaltata fu indicato come record mondiale per questo medium con 1.450.000 euro.
Tra gli altri top player merita segnalare l’americano Ken Price con il suo record di 554mila dollari battuti da Christie’s a New York per l’opera M. Green; l’americano di origine greca Peter Voulkos, considerato uno dei pionieri della scultura in ceramica nel XX secolo, che stabilì un nuovo record con l’opera Rondena venduta per 915.000 dollari da Phillips; e l’afrobritannica Magdalene Odundo, considerata tra gli artisti contemporanei più quotati, la cui opera Angled Mixed Coloured Piece fu venduta per 200.000 sterline quale record per una ceramista vivente.
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