Federchimica pone la questione costi energetici come la massima urgenza per dare respiro alle imprese. “La prima delle priorità su cui confrontarsi e lavorare assieme, con urgenza e senza ulteriori indugi, è quella dell’energia, e la dobbiamo affrontare facendoci guidare da una sola parola d’ordine: pragmatismo”. Lo ha affermato Francesco Buzzella, presidente di Federchimica, intervenendo all’assemblea di Federchimica a Milano.
“L’ETS emblema delle incongruenze Ue che ostacolano le industrie”
La chimica è uno dei settori più sensibili al costo dell’energia, in quanto utilizza le fonti fossili sia a fini energetici sia come materia prima. “L’Emission Trading System – ha rimarcato Buzzella – è l’esempio più lampante delle numerose incongruenze dell’approccio ambientale europeo che ostacola lo sviluppo industriale. L’ETS è nato più di 20 anni fa per accompagnare la riduzione delle emissioni industriali di gas serra in Europa perseguendo uno sviluppo unicamente dettato da obiettivi climatici, senza però considerare le ricadute socioeconomiche”.
A livello nazionale, il numero uno di Federchimica ritiene essenziale portare a termine l’energy release – il meccanismo già approvato che favorisce l’installazione di nuova capacità di energia
elettrica rinnovabile destinata ai soggetti energivori – e far sì che diventi operativo entro fine anno. “Altrettanto importante è il gas release – aggiunge Buzzella – volto ad incrementare l’utilizzo di nuova produzione del gas sul territorio nazionale. Ma è ancora più urgente eliminare il differenziale di prezzo tra l’indice di riferimento italiano – PSV e quello del resto d’Europa, differenziale che ha raggiunto anche valori superiori ai 5 euro/MWh che si traducono in un maggior costo annuale di 1,3 miliardi sulle bollette del gas.
“In più – aggiunge il presidente di Federchimica – la crescita demografica mondiale, nonché le nuove tecnologie, in particolare l’intelligenza artificiale, aumenteranno la domanda di energia. Serviranno tutte le fonti energetiche disponibili. È quindi indispensabile puntare sulla neutralità tecnologica: non esistono fonti buone e fonti cattive per definizione. L’innovazione permetterà di utilizzarle tutte in modo sempre più sostenibile: non freniamola”.
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