La procedura di liquidazione della Banca Popolare di Vicenza concluderà a fine anno il pagamento di 3,3 miliardi a Intesa Sanpaolo per ripienare la differenza tra attività e passività acquisite.
Poi toccherà ai 6,3 milioni di euro di crediti privilegiati, mentre non c’è speranza di rimborso per i creditori chirografari, ovvero coloro che vantano un credito verso un debitore senza avere alcun diritto di prelazione. Lo hanno sottolineato i commissari Giustino Di Cecco, Claudio Ferrario e Francesco Schiavone Panni nel corso di un’audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario, finanziario e assicurativo.
“Nel passivo ci sono 6,3 milioni di euro di creditori privilegiati che sono i prossimi che dovranno essere pagati quando avremo finito il livello pre-deducibile, che include 3,3 miliardi a Intesa Sanpaolo”, che “finiremo di fare il 31 dicembre 2025”, hanno spiegato. “Dal primo gennaio 2026 non abbiamo più questa posta e quindi passeremo al livello successivo che sono i creditori privilegiati”, tra cui ex dipendenti e professionisti, hanno aggiunto, sottolineando che toccherà poi al “credito dello Stato per contributi a Intesa Sanpaolo da 2,4 miliardi”. “Poi ci sarebbero i chirografi”, hanno concluso i commissari, “ma non reputiamo di avere attivo sufficiente per pagare tutti i questi crediti e poi anche i chirografari“.
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