Sciopero a sorpresa oggi nella sede Ex Ilva di Racconigi. Secondo indiscrezioni i lavoratori si sono radunati all’esterno dello stabilimento impedendo ai camion di entrare in azienda. Una situazione esplosiva legata all’incertezza sul destino dello stabilimento di Cuneo appeso alla vendita di Taranto.
La produzione di tubi a Racconigi è ferma, e sono fermi anche quasi tutti i lavoratori: questa settimana scatterà la cassa integrazione per 80 degli 87 addetti (oltre il 90 per cento) dello stabilimento ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia in amministratore straordinaria. “Il tempo delle parole è terminato, occorrono soluzioni urgenti”, ha detto qualche giorno fa Domenico Calabrese, segretario provinciale della Fiom Cgil di Cuneo (l’unico sindacato presente nello stabilimento di Racconigi). Serve che il governo faccia la propria parte”. La Fiom ha anche chiesto alla Regione una integrazione salariale per i dipendenti.
L’11 novembre si terrà invece a Roma l’atteso tavolo con i sindacati al ministero delle Imprese e del Made in Italy (incontro inizialmente programmato il 28 ottobre). Sono dieci le offerte ricevute per l’acquisto degli stabilimenti ex Ilva, con gruppi interessati anche solo ai singoli poli produttivi tra cui Racconigi.
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