Nuova tegola dei giudici contro le Olimpiadi di Milano Cortina: La Corte dei Conti ha sollecitato un puntuale aggiornamento dei cronoprogrammi da parte della società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026, il coordinamento interistituzionale anche tra soggetti attuatori (Anas e Rfi) e un’efficiente programmazione finanziaria, di pari passo con l’avanzamento fisico dei lavori. Così la Corte dei Conti, che ha auspicato la massima attenzione nell’esecuzione finale del Piano, che postula, per un uso corretto dei fondi, un efficace coordinamento operativo e un controllo costante. La Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato della Corte dei conti ha approvato con delibera la relazione sul Fondo opere infrastrutturali per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, che analizza l’impiego delle risorse per l’attuazione degli interventi stradali e ferroviari previsti e la verifica del rispetto delle tempistiche entro la data di inizio dei giochi. Sul fronte finanziario, il Piano complessivo, destinatario dal 2020 di appositi stanziamenti in bilancio, è stato aggiornato, nel 2022, a causa del trend inflattivo post-pandemico e dell’aumento dei costi delle materie prime e dei prezzi.
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Nonostante una solida pianificazione – si legge nell’analisi – già nel primo semestre del 2023 molte opere erano ancora alle fasi iniziali e poche in cantiere, a causa, tra l’altro, di complessità progettuali. La situazione ha reso necessario, all’inizio del 2024, riorganizzare con legge il sistema della governance e, a settembre 2025, le risultanze sono apparse eterogenee per tipologia di opere. Tra i 111 interventi in Lombardia, Veneto, Trentino e Alto Adige, 98 – si specifica ancora – sono a completa copertura finanziaria da concludere entro il 2025 (o oltre, se non indispensabili ai giochi) e solo 3 i lavori stradali, ancora a copertura parziale, che potranno essere realizzati per fasi funzionali, in relazione alla progressiva disponibilità delle risorse. Alla luce di ciò, la magistratura contabile ha sollecitato un puntuale aggiornamento dei cronoprogrammi da parte della società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026, prevista, nel 2020, dalla cosiddetta legge olimpica, il coordinamento interistituzionale anche tra soggetti attuatori e un’efficiente programmazione finanziaria, di pari passo con l’avanzamento fisico dei lavori.
La Corte ha, inoltre, raccomandato coperture assicurative e misure di sicurezza, fino alla riconsegna, per le opere essenziali e indifferibili in gestione temporanea prima del completamento, una puntuale manutenzione degli impianti sportivi e un loro utilizzo sostenibile, anche attraverso la revisione del piano economico-finanziario e forme di partenariato, al fine di ridurre la spesa per gli enti pubblici futuri proprietari e, dunque, per la fiscalità generale. A tutela del patrimonio pubblico, è stata, invece, suggerita la previsione di una destinazione vincolata delle infrastrutture al momento della loro cessione. Prendendo atto di tutti gli sforzi normativi compiuti per la nuova governance, i rifinanziamenti e i commissari straordinari di alcune opere, la magistratura contabile ha, infine, auspicato la massima attenzione nell’esecuzione finale del Piano, che postula, per un uso corretto dei fondi, un efficace coordinamento operativo e un controllo costante. Tanto, al fine di garantire che le infrastrutture essenziali siano pronte per l’appuntamento di Milano-Cortina 2026 e che divengano un patrimonio stabile e durevole per il Paese, massimizzando le ricadute positive sul territorio.
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