Bruxelles ha avviato la procedura d’infrazione contro l’Italia per l’uso del golden power sulla scalata (poi abbandonata proprio per il freno imposto dal governo) di Unicredit su Banco Bpm. “Pur essendo volta a tutelare la sicurezza nazionale e l’ordine pubblico” la normativa sul golden power secondo la Commissione “per come applicata dalle autorità italiane, rischia di consentire interventi ingiustificati per motivi economici, compromettendo i principi della libertà di stabilimento e della libera circolazione dei capitali nel mercato unico. Inoltre, la normativa italiana si sovrappone alle competenze esclusive della Banca centrale europea nell’ambito del meccanismo di vigilanza unico”.
Il golden power è uno strumento che consente al governo di intervenire per impedire l’acquisto da parte di aziende straniere di imprese italiane considerate strategiche.
Il pilot
Nei mesi scorsi, come previsto dalla normativa Ue, era stato avviato un “pilot”, ossia una consultazione tra la Commissione e il governo italiano per verificare l’applicabilità del provvedimento e in qualche modo invitare a ritirare o riformulare il golden power. Palazzo Chigi aveva difeso la solidità giuridica della misura.
Il governo italiano avrà due mesi di tempo per rispondere alla procedura di infrazione ed eventualmente riuscire a farla cessare.
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