S&P Global Ratings ha abbassato il voto sulla stabilità di Tether, la società che emette la stablecoin USDT, una criptovaluta progettata per restare sempre pari a un dollaro. Secondo l’agenzia, il rischio è che un forte calo di Bitcoin o di altri investimenti rischiosi possano mettere a rischio le riserve che garantiscono USDT. USDT ha ricevuto ora un giudizio di stabilità “debole” perché parte delle sue riserve non è conservata solo in titoli sicuri, come i buoni del Tesoro statunitensi, ma anche in Bitcoin, oro, prestiti garantiti e obbligazioni societarie. Inoltre, Tether non ha mai mostrato un audit completo delle sue riserve, limitandosi a pubblicare attestazioni. L’azienda sostiene comunque di avere abbastanza asset sicuri per coprire USDT.
Attualmente, i Bitcoin rappresentano solo circa il 5% delle riserve e non sono il principale sostegno della stablecoin. Questo significa che, nonostante le fluttuazioni del mercato cripto, USDT continua a mantenere il suo valore vicino a un dollaro e non ha subito problemi di “de-pegging”, cioè di perdita del collegamento con il dollaro. Tether ha anche investito in oro e detiene una parte delle riserve in prestiti garantiti, che comportano un rischio maggiore, ma non a parti affiliate. L’azienda è tra i maggiori detentori mondiali di titoli di Stato statunitensi, dimostrando di puntare anche su garanzie sicure. S&P sottolinea però che le informazioni su depositari, controparti e possibilità di rimborso diretto sono limitate, a differenza di altre stablecoin più trasparenti, come USDC.
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