A Palazzo Mezzanotte, cuore della finanza italiana, Hong Kong sceglie l’Europa – e in particolare l’Italia – per raccontare come sta cambiando il commercio globale nell’era della digitalizzazione, della frammentazione delle supply chain e delle nuove rotte economiche tra Asia e Occidente.
La nuova edizione di Think Business, Think Hong Kong, organizzata dall’Hong Kong Trade Development Council, conferma l’intenzione della città-stato di posizionarsi come piattaforma privilegiata per le imprese italiane ed europee che guardano ai mercati asiatici.
Resilienza, inflazione e geopolitica: cosa chiedono oggi le imprese
Il confronto aperto fra istituzioni finanziarie, banche internazionali, data provider e assicuratori del credito ha rivelato la complessità del momento.
Dai dati presentati da HSBC, che monitora 17 mercati, emerge un quadro ambivalente: sentiment delle imprese in miglioramento, ma allo stesso tempo attese di un aumento dei costi dovuto all’inflazione e a un contesto geopolitico che introduce nuove frizioni al commercio – dai dazi ai blocchi logistici.
La conseguenza è chiara: le supply chain globali non sono più lineari. Le aziende si stanno muovendo verso modelli più diversificati e resilienti, in cui la gestione dei rischi diventa strategica tanto quanto l’efficienza operativa.
La digitalizzazione del commercio come leva di competitività
In questo scenario, la digitalizzazione non è più un obiettivo, ma una trasformazione già in atto.
La sessione dedicata al Digital Trade and Finance, realizzata con la collaborazione della Hong Kong Monetary Authority, ha mostrato come Hong Kong stia costruendo un ecosistema in cui interoperabilità, trasparenza e regole chiare permettono al digitale di incidere davvero sul commercio transfrontaliero.
Tecnologie come le piattaforme basate su registri distribuiti – tra cui CargoX – e l’infrastruttura dati della Commercial Data Interchange, stanno portando un cambiamento concreto: processi di trade finance più veloci e più sicuri, possibilità di utilizzare dati alternativi per valutare il credito, maggiore accesso ai finanziamenti per PMI, documentazione commerciale digitalizzata e verificabile e riduzione dei tempi nelle operazioni logistiche internazionali.
Un ecosistema che crea opportunità anche per banche e imprese europee, chiamate a dialogare con un mercato asiatico che sta accelerando più rapidamente rispetto agli standard globali.
Hong Kong come ponte: perché l’Italia è un partner strategico
Il tema della giornata è stato però soprattutto il ruolo di Hong Kong come super-connettore tra Europa e Cina continentale. Il ritorno a Milano arriva infatti in un momento in cui molte
economie europee stanno rivedendo strategie e priorità, alla ricerca di nuovi corridoi commerciali e partner capaci di garantire affidabilità, trasparenza e accesso ai mercati asiatici.
In questo senso, Hong Kong offre: un sistema finanziario solido e regolamentato, una delle economie più aperte al mondo, l’assenza di dazi sulle importazioni e una tassazione tra le più competitive (massimo 16,5%) oltre, chiaramente, a una vicinanza strategica ai principali centri produttivi e di consumo asiatici
Non sorprende quindi che 200 aziende italiane siano già operative a Hong Kong, né che l’Italia sia tra i primi partner commerciali della città-stato nell’Unione Europea. Gli scambi bilaterali nel 2024 hanno superato gli 8,3 miliardi di dollari, con investimenti significativi in entrambe le direzioni nei settori:
Hong Kong guarda avanti. E torna a farlo partendo dall’Italia
Il messaggio che arriva da Milano è chiaro: in un mondo in cui supply chain e geopolitica stanno ridisegnando le mappe economiche, Hong Kong vuole essere un partner stabile e un facilitatore di connessioni tra l’Italia, l’Europa e il vasto mercato asiatico.
Con infrastrutture digitali avanzate, una delle piazze finanziarie più solide al mondo e un ecosistema profondamente internazionale, la città-stato si candida a guidare una nuova stagione di collaborazione.
E il ritorno in Italia, dopo undici anni, segna l’inizio di un nuovo capitolo.
Leggi anche:
Hong Kong: il ponte tra l’Italia e l’Asia
© Riproduzione riservata