Italgas punta sulla Grecia con un investimento da 1 miliardo di euro entro il 2031 per accelerare la transizione energetica. Il nuovo piano strategico 2025-2031 sarà realizzato attraverso la controllata locale Enaon e prevede un robusto aumento della clientela, destinata a crescere dai 639 mila utenti del 2025 a quasi 1 milione entro il 2031, e la realizzazione di 2.500 chilometri di nuove reti.
“L’ampliamento delle reti di distribuzione in aree della Grecia non ancora servite e un programma di digitalizzazione degli asset e dei processi operativi – ha spiegato Paolo Gallo, amministratore delegato del gruppo – favorirà anche l’adozione e lo sviluppo di gas rinnovabili, come il biometano”. “Finora abbiamo acquisito 67 mila nuovi utenti e raggiunto 13 nuove città“, ha raccontato Barbara Morgante, amministratrice delegata di Enaon.
Secondo Pier Lorenzo Dell’Orco, ad di Italgas Reti, l’obiettivo è la “piena digitalizzazione delle infrastrutture di rete sia in Italia sia in Grecia, con il controllo remoto attraverso la piattaforma Dana e l’installazione di contatori intelligenti che consentiranno l’utilizzo di gas rinnovabili“. A conclusione del piano, l’integrazione dell’intelligenza artificiale migliorerà la gestione e la rilevazione delle perdite nelle infrastrutture. Il Centro di Comando e Controllo di Atene, già operativo, sarà potenziato per garantire il monitoraggio continuo e la gestione remota dell’infrastruttura. Nel terzo trimestre del 2026 prenderà il via la sostituzione dei misuratori tradizionali con smart meter “H2-ready”.
Inoltre Italgas, nel 2025, “avrà esaminato due volte la rete complessiva del gas in Grecia”, ha spiegato Gallo. Così non solo sarà migliorata la sicurezza, ma anche la raccolta dati, fondamentale per “passare all’approccio di manutenzione predittiva”. Ad oggi, ha ricordato, “la nostra rete presenta fughe inferiori allo 0,1%. Una percentuale estremamente bassa”.
Il piano di investimenti appartiene ad una più ampia visione volta alla diversificazione delle fonti energetiche. “Al momento della guerra in Ucraina, l’Italia era dipendente per quasi il 40% dalla Russia”, ha ricordato Gallo. “In un paio d’anni siamo riusciti a ridurre la dipendenza a meno del 5%, grazie alle infrastrutture: abbiamo già creato gasdotti in Africa, oltre a costruire due nuovi terminali GNL”.
“Possiamo utilizzare queste fonti diversificate come risposta alla sicurezza dell’approvvigionamento e al costo dell’energia”, ha sottolineato l’ad di Italgas. “Ma per farlo abbiamo bisogno di infrastrutture e dobbiamo migliorare e rendere resilienti le nostre”. Il Gnl, ha ribadito Gallo, è “fondamentale per poter diversificare le fonti di approvvigionamento”.
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