Meta ha accettato di introdurre nuove opzioni sulla personalizzazione degli annunci per gli utenti europei di Facebook e Instagram, adeguandosi alle richieste del Digital Markets Act. La Commissione Europea ha accolto l’impegno, che prevede la possibilità – a partire da gennaio 2026 – di scegliere tra pubblicità completamente personalizzata o un livello più limitato di targeting. Una volta avviato il nuovo sistema, Bruxelles raccoglierà osservazioni e prove da Meta e dagli altri attori coinvolti per valutarne il funzionamento.
“Prendiamo atto della dichiarazione della Commissione Europea. Gli annunci personalizzati sono fondamentali per l’economia europea: lo scorso anno, la pubblicità di Meta è stata collegata a 213 miliardi di euro di attività economica e ha sostenuto 1,44 milioni di posti di lavoro in tutta l’UE“, ha dichiarato un portavoce di Meta
La decisione arriva dopo mesi di frizioni sul modello pay or consent, che aveva già portato a una sanzione da 200 milioni di euro. Lo schema obbligava gli utenti a scegliere se accettare il tracciamento pubblicitario o pagare un abbonamento mensile per usare le piattaforme senza inserzioni. Meta aveva sostenuto che si trattasse di una vera scelta, ma per la Commissione il meccanismo violava il principio del consenso libero previsto dal Gdpr e dal Digital markets act, perché molti avrebbero accettato la profilazione solo per evitare il pagamento. La mancanza di una via di mezzo – come la possibilità di ricevere pubblicità non personalizzata gratuitamente, raccomandata anche dal Comitato Europeo per la Protezione dei Dati – aggravava ulteriormente la posizione dell’azienda.
Nel novembre 2024 Meta ha introdotto una versione modificata del modello, promettendo un uso più restrittivo dei dati personali. Bruxelles ha comunque aperto una verifica formale per valutarne la conformità, avvertendo che, in assenza di rimedi adeguati entro 60 giorni, la società potrebbe incorrere in sanzioni giornaliere fino al 5 per cento del fatturato globale medio.
In parallelo, la Commissione ha chiarito che Facebook Marketplace non rientrerà tra i servizi regolati dal Dma, poiché nel 2024 non ha raggiunto la soglia dei 10 mila utenti commerciali attivi. Meta, dal canto suo, rivendica il valore economico della propria pubblicità, ricordando che l’anno scorso ha generato attività per 213 miliardi di euro e sostenuto 1,44 milioni di posti di lavoro nell’Ue.
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