Caro babbo Natale. Anzi, caro nababbo: stavolta ci hai spiazzati. Quest’anno, infatti, la sorpresa non è più sotto l’albero, come da tradizione. Ma è sopra, appesa a un sottile nastro di velluto, luccicante come non mai. Fra gocce di cristallo, rifiniture in oro e vetri smaltati, l’albero delle feste si è difatti trasformato in un nuovo e celebrativo emblema del lusso assoluto. Una sorta di totem dell’esclusività in formato strenna. L’ultima frontiera dell’opulenza natalizia è rappresentata dagli addobbi firmati dalle principali maison e dalle botteghe artigiane più rinomate, che realizzano decorazioni tanto curate quanto costose: chi può permettersele, appende al ramo dei ninnoli che, come minimo, valgono alcune centinaia di euro. Ma siccome la fantasia e il lusso non hanno mai un vero limite, alcuni accessori ornamentali possono addirittura superare i tre zeri sul listino.
Sfilata di strenne
Pattinando tra il marketing e il desiderio di stupire, le grandi firme hanno dunque rivisitato a modo loro i più classici addobbi natalizi, trasformando le ormai prossime festività in una sfilata di oggettistica da haute couture. In questo caso, però, le creazioni non sono pensate per mostrarsi in passerella, bensì per illuminare l’ambiente domestico con un tocco di ricercatezza che appaga l’occhio del proprietario di casa e dei suoi ospiti. Del resto, i dettagli fanno la differenza e dicono molto di chi riesce a esibirli senza però ostentarli. Per farlo ci vogliono classe, discrezione e buon gusto; diversamente pure l’addobbo extralusso rischia solo di trasformarsi in una cafonata pazzesca, destinata peraltro a perdere il proprio valore economico ed estetico.
Con l’avvicinarsi delle feste, i più noti brand si sono sbizzarriti: Dolce&Gabbana, ad esempio, ha firmato una pallina decorativa in vetro arricchita da vivaci arabeschi, nello stile del marchio. «La lavorazione artigianale le conferisce un fascino senza tempo», si legge nella descrizione online dell’oggetto, che viene venduto per 215 euro. In occasione del periodo natalizio, peraltro, la griffe fondata da Domenico Dolce e Stefano Gabbana ha avviato uno progetto commerciale con l’apertura di nuovi spazi a Melbourne, Singapore, San Paolo e Città del Messico. A New York, invece, una speciale installazione era stata allestita già a partire da novembre all’interno della boutique Dolce&Gabbana sulla Fifth Avenue.

Per trasformare l’abete in un gioiello, invece, Swarovski ha messo in vetrina un set di decorazioni composto da pupazzetti di cristallo che richiamano gli omini di pan di zenzero. Dolce Natale, ma a prezzo salato: 230 euro a pezzo. Vale quasi il doppio, però, un ciondolo a forma di fiocco di neve firmato da Gucci e venduto dalla maison fiorentina per 450 euro. Con 600 euro è invece possibile acquistare un set di tre ornamenti in vetro di Murano confezionati da Brunello Cucinelli, lo stilista-imprenditore che ha chiuso il terzo trimestre del 2025 un fatturato da 335,5 milioni di euro e che stima di archiviare l’anno con ricavi in crescita del 10 per cento.

Sfere e calzette
La parata di scintillanti capricci, però, non finisce qui. Anche Prada, infatti, ha contribuito alla sfarzosa magia delle feste con le proprie palline multicolori in vetro (95 euro a pezzo). Decisamente più variegata l’offerta di Versace: il brand, recentemente acquisito dal gruppo Prada, propone alcune sfere decorative con impressa l’inconfondibile Medusa (125 euro), ma anche una luccicante calzetta della befana da 290 euro e alcuni campanelli ornamentali in porcellana decorata. Il pezzo più costoso nel catalogo natalizio della Gorgone? Un puntale in vetro e decorazioni glitterate da 530 euro. Nella carrelata delle meraviglie va segnalata anche la collezione delle feste firmata Dior (per 450 euro), con particolare riferimento a un set di decorazioni in vetro soffiato a bocca. Gli addobbi decorati in oro – decanta la casa d’alta moda in una descrizione – intendono «donare un tocco di eleganza alla casa » e possono essere abbinati ad altre creazioni della linea «per diffondere un’atmosfera magica e poetica».

Ad avvicinarsi maggiormente al concetto di lusso assoluto (quello esclusivo e non ostentato) sono però le decorazioni natalizie di Loro Piana, che ha realizzato sei palline in cashmere da appendere all’albero: un soffice tocco di classe da 1.200 euro per un set da sei pezzi. Un’esagerazione? Si tratta di sfizi che non tutte le tasche si possono permettere, eppure la tendenza a sborsare qualcosa in più per le decorazioni natalizie rispecchia appieno un più generale andamento. Pur a fronte di prezzi saliti ulteriormente, infatti, gli italiani quest’anno spenderanno solo per gli addobbi natalizi circa 270 euro a testa. E, nel complesso, daranno un contributo all’economia di 8,7 miliardi di euro grazie alla spesa per i regali.

Il mondo del lusso non solo ha intercettato con anticipo questo orientamento, ma ha adattato al Natale una formula già nota: il senso di esclusività, unito all’aumento del prezzo, non frena gli acquisti ma, al contrario, spesso li stimola. Perché ciò che costa di più viene percepito come più desiderabile. Va poi considerata un’ulteriore variabile: in molti casi, chi acquista questi addobbi da nababbi lo fa per aggiungere pezzi a una collezione già ricca e preziosa. Oltre all’albero, s’accende pure il portafoglio.
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