Approvato il nuovo piano industriale 2026/2030 di Fincantieri. Previsti ricavi e Ebitda al 2030 in crescita rispettivamente del 40% e 90% rispetto al 2025, utile netto 2030 a 500 milioni, forte accelerazione del percorso di deleveraging trainata da generazione di cassa. Attesi oltre 50 miliardi di euro di nuovi ordini nell’arco del piano, con contratti nel settore della Difesa previsti già a partire dal 2026. Si prevede il raddoppio della capacità produttiva dei cantieri italiani nel business della Difesa, per far fronte all’accelerazione della domanda nazionale ed internazionale.

Le previsioni sono inoltre di un raddoppio della capacità produttiva dei cantieri italiani nel business Difesa, per far fronte alla domanda nazionale e internazionale che manifesta una accelerazione nonché un aumento della produttività in tutti i segmenti civili, grazie a una “riarticolazione” della capacità produttiva globale del gruppo.
Sono previsti in rafforzamento anche alcuni progetti strategici: operations excellence, procurement excellence, nave digitale ed energy transition; oltre al potenziamento del segmento Underwater.
Il management presenterà al mercato i dettagli della strategia di Gruppo in occasione del Capital Markets Day che si terrà a Milano entro il primo trimestre 2026. Al momento però i mercati hanno reagito male: per il titolo Fincantieri apertura in negativo. Alle 13, azioni a -8,83%.
Il manager
L’ad Pierroberto Folgiero ha detto: “Il Piano Industriale 2026-2030 rappresenta prima di tutto il manifesto industriale che nasce da una visione strategica del futuro, in un momento in cui la nostra industria sta attraversando un macro-trend positivo, sia nel settore civile che in quello militare. Con questo Piano, entriamo in una nuova fase di crescita: rafforziamo la capacità produttiva, aumentiamo la competitività e manteniamo il focus sul nostro core business e sull’efficienza operativa. Nei prossimi anni raddoppieremo la capacità produttiva nei cantieri italiani della Difesa, incrementeremo la competitività nei segmenti civili e offshore, consolideremo il nostro ruolo in un settore strategico come quello dell’underwater e saremo pronti a cogliere nuove opportunità in mercati internazionali. Proseguiamo i progetti strategici avviati nel precedente Piano, puntando sull’integrazione tra nave fisica e nave digitale, con lo sviluppo della ‘navis sapiens’ e l’evoluzione dei sistemi di propulsione verso soluzioni sempre più sostenibili, dai carburanti puliti all’idrogeno, fino all’ambizione del nucleare. Questo Piano non è solo una risposta alla crescente domanda globale, ma l’espressione di una strategia che mette al centro la capacità di evolvere, integrare talenti e tecnologie, rafforzare la filiera e ampliare i confini dell’industria navale, consapevoli che il valore di Fincantieri si misura nella solidità dei risultati, nella crescita delle competenze e nella capacità di generare impatto industriale e occupazionale per il Paese”.
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