Intervenire sul piano fiscale con una sorta di sconto sul capital gain potrebbe aiutare a smobilitare quell’enorme liquidità di risparmio privato ferma sui conti correnti per impiegarla in investimenti a sostegno all’economia reale e allo sviluppo dell’Italia. E’ una delle proposte di intervento emersa nel corso del Forum Assoreti, organizzato oggi a Milano. “Defiscalizzare in modo graduale l’imposta sul ‘capital gain’, se si mantiene l’investimento fermo, può sicuramente aiutare a portare denaro verso l’economia reale”, ha detto Massimo Doris, in qualità di presidente di Assoreti, nell’intervento a chiusura dell’evento. “Lo abbiamo visto con i Pir (piani individuali di risparmio a lungo termine, ndr) quanto sia stato efficace e quanto abbia portato”, ha ricordato Doris.
Dal 1990 ad oggi l’Italia è il paese che è cresciuto meno rispetto a Francia, Germania e Spagna. La valorizzazione del risparmio privato, con l’aiuto della consulenza finanziaria, potrebbe sostenere il rilancio del paese, giocando un ruolo fondamentale per lo sviluppo delle imprese innovative. Ad oggi, oltre 2.000 miliardi di euro di risparmi di famiglie e imprese giacciono inattivi sui conti correnti. “Oggi 5,2 milioni di cittadini si affidano alle reti, ma una parte rilevante del risparmio continua a restare ferma, perdendo valore invece di sostenere l’economia”, ha sottolineato Doris, che di fronte a questi numeri suggerisce l’introduzione di nuove leve in grado di incentivare gli investimenti azionari e di lungo periodo, con agevolazioni fiscali e regimi di tassazione legati al tempo di detenzione. “Sono prospettive di miglioramento ispirate a pratiche già attive in altri paesi europei, di cui oggi abbiamo evidenziato l’utilità”, ha precisato Doris.
E proprio guardando all’estero, si può prendere ispirazione. Lo studio “La consulenza finanziaria, motore per la valorizzazione del risparmio e la crescita economica dell’Italia”, realizzato da Teha in collaborazione con Assoreti, ha simulato uno scenario in cui l’Italia si allinei al modello olandese, caratterizzato da una minore liquidità sui conti e un maggior ricorso all’investimento azionario. Il risultato? Un potenziale aumento del 173% del patrimonio mobiliare italiano entro il 2040, pari a quasi 2.500 miliardi di euro aggiuntivi. Una cifra che corrisponde a circa 1,9 volte i consumi registrati in Italia nel 2024.
“Abbiamo stimato un potenziale di accrescimento di valore di quasi 2,5 trilioni di euro al 2040. – ha aggiunto Lorenzo Tavazzi, senior partner e board member di Teha Group – Questo può alimentare e rilanciare i consumi delle famiglie, indirizzare nuovi investimenti alle imprese e all’economia reale e garantire i bisogni di sicurezza economica degli italiani, dando un boost di crescita al paese che, unica delle grandi economie d’Europa, è sui valori del Pil del 2007”. Se gli investitori ritirassero ogni 5 anni metà dei capital gain per destinarli ai consumi (nel 2030 e 2035), si genererebbe al 2040 un incremento dei consumi pari a circa 610 miliardi di euro e un aumento delle entrate fiscali di 185 miliardi di euro. Un effetto domino in grado di aumentare il Pil italiano del 3%.
“A mio parere – ha concluso Doris – se lo sconto fiscale viene investito nell’economia reale lo Stato lo vedrà ritornare da maggiori consumi e da maggiori commissioni che le Sgr faranno per il fatto che ci sarà più risparmio gestito”. Quindi “per lo Stato non sarà una rinuncia a entrate, ma anzi sarà uno stimolo per il futuro, con ancora più entrate”.
In questo contesto, la consulenza finanziaria potrebbe giocare un ruolo strategico nella valorizzazione di questo tesoro dormiente per stimolare la crescita e sostenere lo sviluppo del paese, che tra l’altro vedrà nei prossimi anni il più grande passaggio generazionale di ricchezza. Nel prossimo ventennio, infatti, la popolazione italiana è destinata a diminuire e invecchiare, e ciò si traduce nella diretta conseguenza di un passaggio di patrimoni di circa 3.000 miliardi di euro.
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