I biocarburanti come importante soluzione aggiuntiva (elettrico, carburanti sintetici, idrogeno) per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. Sono già disponibili e, soprattutto, garantiscono un forte abbattimento delle emissioni. L’Italia, insieme ad altri Paesi, ha avviato un’incisiva pressione sulla Commissione Ue allo scopo di inserire i biocarburanti nel novero delle alimentazioni green nel rispetto del principio della neutralità tecnologica e a beneficio del sistema produttivo. Quindi, non solo le auto elettriche dal 2035. Da parte sua, seppur a fatica e tra punti di vista differenti, Bruxelles ha fatto sapere di adottare nel secondo trimestre 2026 la revisione del Regolamento sugli standard di CO2 per le auto.
Inoltre, entro il prossimo 29 settembre la Commissione Ue attende, sulla questione, i pareri delle numerose parti interessate: industria, piccole e medie imprese, organizzazioni imprenditoriali e società civile, gli stessi soggetti duramente colpiti dalla transizione green avviata a senso unico (auto elettriche) in corso.
Una nota di «FuelsEurope» riferisce, in proposito, che «i carburanti rinnovabili hanno un potenziale di risparmio relativo alla CO2 realmente fattibile a oggi, con una riduzione effettiva e verificabile che può arrivare al 77% su well-to-whell (l’analisi completa dell’impatto ambientale e delle emissioni di gas serra lungo l’intero ciclo di vita)».
I biocarburanti vengono prodotti utilizzando residui agricoli e forestali, colture non alimentari, flussi di rifiuti e residui industriali. Nelle stazioni di rifornimento Eni è disponibile l’HVOlution, ovvero l’Hydrotreated Vegetable Oil (HVO) di Enilive, il Diesel 100% derivato da materie prime rinnovabili che permette una riduzione delle emissioni di CO2 calcolate lungo l’intera catena del valore. Sono molte le vetture Diesel, in particolare quelle omologate Euro 5 (le stesse che hanno rischiato di non poter più circolare in alcune regioni italiani da ottobre, blocco che è stata posticipato dal governo di un anno) ed Euro 6, compatibili con il carburante HVO, noto anche come «Diesel verde». Importante è controllare il libretto di manutenzione o le specifiche del veicolo per verificare la presenza della dicitura EN 15940 (XTL). Stellantis, per esempio, ha dichiarato la compatibilità con l’HVO per i suoi veicoli Diesel Euro 5 ed Euro 6, inclusi alcuni modelli MultiJet. L’HVO offre una riduzione delle emissioni di CO2 rispetto al gasolio tradizionale ed è considerato un’alternativa più sostenibile. La seconda vita del tanto vituperato Diesel parte da qui.
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