Aria di novità nel settore della difesa: oggi Almaviva, gruppo globale italiano specializzato in tecnologia, ha annunciato il suo ingresso nel programma European Defence Fund 2024. EDF24 è il fondo realizzato per supportare la difesa in Europa: il suo obiettivo è sostenere le imprese di tutti gli Stati membri nello sviluppo di progetti di difesa competitivi e collaborativi che forniscano tecnologie e attrezzature di difesa innovative. Per un’azienda che opera in questo settore, essere selezionata costituisce quindi un importante vantaggio strategico. Delle 297 proposte arrivate da tutta Europa, ne sono state selezionate 62 per essere finanziate. Il nostro Paese sta dando il suo contributo: due di questi grandi progetti saranno coordinati da aziende italiane, tra cui Almaviva, unica grande azienda privata italiana presente nel programma che vede la partecipazione di molte importanti realtà industriali pubbliche e private, istituzioni accademiche e di ricerca, pmi e startup del mondo della difesa.
«Uno dei settori che seguiamo è appunto la difesa», spiega a Moneta Antonio Amati, deputy ceo della divisione IT di Almaviva. «Abbiamo un importante posizionamento nella gestione di sistemi di comando e controllo terrestre, navale e aereo. Garantiamo comunicazioni sicure e protezione delle infrastrutture critiche, e abbiamo tra i nostri partner il Ministero della Difesa».
Comunicazioni sicure
Tra i vari investimenti avviati da European Defence Fund a sostegno delle imprese, «Almaviva in particolare è stata selezionata nel bando relativo alle “Tecnologie dirompenti – Quantistica” per il suo progetto Q-ARM (Quantum Agile and Resilient Military Communications)». Per capire queste tematiche, dobbiamo ricordare che i computer quantistici (dispositivi che utilizzano i principi della meccanica quantistica per elaborare informazioni) oggi sono oggetto di discussione perché stanno diventando una realtà applicata, e potrebbero rivoluzionare molte tecnologie, soprattutto in ambiti come difesa, sicurezza, finanza, scienza e intelligenza artificiale.
Partendo da questo presupposto, Amati spiega che: «Il progetto mira a realizzare un sistema di comunicazione difensivo avanzato, sicuro e resiliente contro le minacce derivanti dalle tecnologie quantistiche». Questi rischi risiedono principalmente nella capacità dei computer quantistici di rompere gli attuali algoritmi di crittografia, che sono alla base della sicurezza di molte comunicazioni e sistemi digitali.
La squadra di Almaviva
L’obiettivo del progetto è quindi quello di fornire strumenti tecnologici innovativi per la protezione delle comunicazioni e delle infrastrutture critiche europee. «Q-ARM è stato concepito direttamente da Almaviva, che coordinerà un consorzio internazionale composto da dieci partner provenienti da sette Paesi europei». Tra questi partecipanti ci sono la controllata Almaviva de Belgique (Belgio), N10gled Lda (Portogallo), HD-Info (Croazia), Politecnico di Varsavia e Accademia Militare della Tecnologia (Polonia), Defence Research Institute (Francia), Zanasi Alessandro e Tecoms (Italia), Afcea Sofia (Bulgaria).
Il percorso del gruppo
L’ingresso nel programma European Defence Fund 2024 segna un cambio di passo strategico per il posizionamento di Almaviva, che oggi conta ricavi superiori a 1,4 miliardi di euro. «È un elemento che non ha solo rilevanza per il comparto della difesa ma per tutti i settori critici», ricorda Amati. «Per lo sviluppo di questo tipo di ricerca, siamo infatti partiti dalle necessità di un altro ambito, ovvero quello sanitario». «Investiamo in ricerca il 4% del nostro fatturato e buona parte di questi investimenti riguardano i cosiddetti settori critici», prosegue il deputy ceo. Combinando piattaforme proprietarie e tecnologie all’avanguardia – come intelligenza artificiale, data analytics, cloud e cybersecurity – il gruppo riesce così a mettere a punto processi in svariati settori strategici del mercato: pubblica amministrazione, trasporti, sanità, finanza, difesa e sicurezza, ambiente e gestione delle risorse idriche.
Entrare nel programma europeo costituisce quindi il coronamento del percorso di una realtà che è attiva da oltre 40 anni nell’ambito tecnologico e opera attraverso una rete globale di oltre 30 società e 80 sedi in Italia e all’estero, con una presenza consolidata in vari Paesi, dall’America, agli Emirati Arabi al Nord Europa.
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