La tariffa del 39% sulle importazioni dalla Svizzera annunciata da Donald Trump rischia di mettere in ginocchio diversi settori della Confederazione elvetica, dagli orologi di lusso al cioccolato. L’aliquota annunciata dagli Stati Uniti, che entrerà in vigore dal 7 agosto, risulta addirittura superiore a quella del 31% minacciata nel Liberation Day del 2 aprile e ieri ha messo sotto pressione il franco svizzero in attesa di capire come reagirà la Borsa di Zurigo (ieri chiusa per festività). La Svizzera presenta un surplus commerciale con gli Stati Uniti di 38 miliardi di dollari (dati al 2024).
Tra i settori che tremano davanti all’ipotesi di dazi al 39% c’è quello dell’orologeria di lusso che vedono proprio gli Stati Uniti essere storicamente uno dei principali mercati di sbocco. Nel 2024 sono entrati negli Stati Uniti orologi svizzeri per 342 milioni di franchi svizzeri e nel 2025 la cifra è salita a 852 milioni di franchi svizzeri.
Orologi di lusso, un segmento fortemente esposto agli Usa
Brand come Rolex, Patek Philippe, Audemars Piguet e Vacheron Constantin rischiano ora di vedere aumentare i prezzi al pubblico americani anche di diverse migliaia di dollari. Un Rolex Submariner, che oggi costa circa 10mila dollari, potrebbe arrivare a costare 14mila dollari.
I contraccolpi potrebbero essere non da poco visto che il mercato degli orologi di alta gamma risultava già sotto pressione per la debole domanda post-Covid, a cui si è aggiunta la recente svalutazione del dollaro rispetto alla valuta locale.
“Se questa tariffa rimane, i consumatori rischiano un potenziale aumento dei prezzi del 25-35% sugli orologi svizzeri dall’autunno-inverno di quest’anno”, ha dichiarato Eugene Tutunikov, ceo del rivenditore di articoli usati SwissWatchExpo. “Questa non è solo una tassa – ha aggiunto – ma un vero e proprio evento sismico”.
Chi potrebbe avvantaggiarsi
A trarre vantaggio dalla stangata potrebbe però essere il mercato degli orologi usati e da collezione. Con i prezzi di listino destinati a salire, molti consumatori si rivolgeranno a piattaforme di rivendita come Chrono24, WatchBox o Bob’s Watches, dove i modelli iconici sono già oggetto di forte domanda. Un dirigente del settore ritiene che una tariffa di questo livello andrebbe a “riprezzare l’intero mercato e il second hand diventerebbe l’unico canale accessibile per molti acquirenti”.
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