OpenAi sta avviando le trattative per vendere una parte delle azioni detenute da dipendenti ed ex dipendenti a una valutazione monstre di 500 miliardi di dollari. Lo riporta Bloomberg. Una cifra impressionante, che segna un balzo rispetto ai 300 miliardi di valutazione stimati. Se l’accordo andasse in porto, il prezzo l’azienda di Sam Altman aumenterebbe di circa due terzi rendendola una delle più grandi società private al mondo. Tra gli investitori ci sarebbero nomi noti come Thrive Capital
Il furto di professionisti dell’IA
Dietro questa operazione c’è un doppio obiettivo: premiare i dipendenti, offrendo loro una possibilità di incassare una parte del valore che hanno contribuito a creare, e frenare l’emorragia di talenti, che negli ultimi mesi ha visto diversi ricercatori passare a Meta, attratti da offerte milionarie per lavorare all’intelligenza artificiale. Non è la prima volta che OpenAi finisce al centro di una corsa agli investimenti. Solo la scorsa settimana la società ha chiuso un nuovo round di finanziamento da 8,3 miliardi di dollari, parte di un maxi-piano da 40 miliardi, sottoscritto ben cinque volte in più rispetto al previsto.
E la concorrenza è affamata: Anthropic, fondata da due ex dipendenti di OpenAi, sarebbe vicina a un nuovo finanziamento da 5 miliardi con una valutazione di 170 miliardi, mentre Elon Musk starebbe cercando di far salire la sua xAI fino a quota 200 miliardi.
Le novità
Intanto OpenAi continua a spingere sull’innovazione. Dopo aver rilasciato nuovi modelli open source capaci di ragionare in modo simile a un essere umano l’azienda si prepara al lancio di Gpt- 5, il nuovo aggiornamento del chat bot. I numeri degli utenti annunciato dall’azienda di Sam Altman sono strabilianti: 700 milioni di utenti attivi a settimana su Chatgpt, contro i 500 milioni di fine marzo, e oltre 3 miliardi di messaggi scambiati ogni giorno.
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