È passato un anno e mezzo da quando scoppiò in volo un pannello del nuovo 737 MAX della Boieng. Il punto più alto della crisi del colosso dei cieli che oggi, anche grazie al nuovo amministratore delegato Kelly Ortberg, ha lasciato il segno ma sembra sempre più un ricordo.
La strada non è del tutto in discesa, ma la crisi vera è superata e ora l’azienda si accinge a nuove sfide: incrementare la produzione di jet, rilanciare una divisione difesa e spazio in difficoltà e ripristinare la redditività.
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L’arrivo di Ortberg, strappato alla pensione, è stato risolutivo ed ha aiutato il gruppo che stava perdendo liquidità e stava subendo danni alla reputazione. Una crisi che ha fatto rivivere i due incidenti mortali del MAX, nel 2018 e nel 2019, in cui hanno perso la vita 346 persone.
Ortberg si è presentato promettendo di ripristinare la fiducia, di restare vicino alla fabbrica e di garantire che Boeing rispettasse i suoi impegni in materia di sicurezza, qualità e trasparenza.
Da allora, così è stato. L’azienda ha ottenuto una serie di successi: ha migliorato l’efficienza e la qualità della linea 737, ha gestito le politiche commerciali del presidente Donald Trump, ha raggiunto un accordo con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per ritirare l’azione penale sugli incidenti e ha firmato accordi aerei di grande successo aggiudicandosi il contratto per il primo caccia di sesta generazione degli Stati Uniti, l’F-47.
Le sue azioni sono aumentate del 39% rispetto all’anno scorso, con i maggiori guadagni registrati negli ultimi mesi, con l’aumento della produzione di 737.
La sfida immediata di Ortberg è quella produrre più 737 MAX fino ai livelli pre-crisi e oltre, preparando al contempo Boeing a sostituirlo con un nuovo modello.
Originario dell’Iowa, Ortberg, 65 anni, ha trascorso decenni scalando i ranghi dell’azienda avionica Rockwell Collins, diventandone ceo e guidandola attraverso una serie di accordi che hanno portato alla fondazione dell’azienda aerospaziale RTX. Noto per il suo stile pratico, si è ritirato nel 2021, ma per risollevare l’azienda è andato addirittura a vivere nello stabilimento di Seattle.
La strada della totale ripesa è ancora lunga. Ma le basi sono buone.
Da lì Ortberg deve ora preparare Boeing a lanciare un nuovo aereo entro questo decennio, in grado di riconquistare la quota di mercato persa a favore di Airbus.
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