Arriva una notizia positiva per milioni di italiani in partenza per Ferragosto: scende il prezzo dei carburanti, offrendo un po’ di sollievo alle famiglie che si sposteranno in auto in questi giorni di esodo. Secondo gli ultimi dati forniti dall’Osservatorio prezzi carburanti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), anche nella settimana centrale di agosto “si registrano nuovi ribassi”. La benzina scende di 0,3 centesimi al litro rispetto a venerdì scorso, attestandosi a 1,71 euro/litro, mentre il gasolio cala di 0,5 centesimi, raggiungendo quota 1,64 euro/litro.
Leggi anche: Cala il prezzo di benzina e gas alla pompa: effetto del mini-dollaro
Una tendenza chiara, che il ministero guidato da Adolfo Urso definisce senza esitazioni: “Prosegue la discesa dei prezzi alla pompa lungo la rete distributiva italiana sulla scia dell’andamento dei mercati internazionali delle materie prime e dei prodotti raffinati”. Un’analisi che conferma il lavoro puntuale e costante di monitoraggio da parte del governo, con risultati ora riscontrabili-
Numeri alla mano, infatti, i prezzi di benzina e gasolio sono oggi ai livelli più bassi dal 2021, cioè da prima dell’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina. In particolare, la benzina costa 11,6 centesimi in meno rispetto allo stesso periodo del 2024, 23,3 centesimi in meno rispetto al 2023 e 5,4 centesimi in meno rispetto al 2022. Analogo calo per il gasolio: -6,2 centesimi su base annua, -19,9 rispetto a due anni fa e -10,9 rispetto a tre.
Un trend che si conferma anche osservando l’andamento dall’inizio del 2025. “Il 23 gennaio il livello alla pompa era di 1,83 euro/litro per la benzina e 1,74 euro/litro per il gasolio: oggi i prezzi risultano inferiori di 12 e 10 centesimi rispettivamente”, ricorda ancora il Mimit. Unica parentesi al ribasso: il temporaneo aumento dei prezzi tra il 12 e il 25 giugno, dovuto alle tensioni in Medio Oriente.
Anche le dinamiche internazionali rafforzano il quadro: secondo il Dipartimento dell’Energia statunitense, le scorte di petrolio nell’ultima settimana sono salite di 3,04 milioni di barili, segnale di un possibile rallentamento della domanda globale che potrebbe tradursi in un’ulteriore spinta al ribasso per i prezzi del greggio.
Soddisfatto anche il Codacons che definisce il calo “positivo per i milioni di cittadini che si spostano in auto”, auspicando però ulteriori riduzioni in futuro a beneficio dei cittadini. L’associazione dei consumatori evidenzia infatti che, mentre il greggio è sceso del 16,7% da giugno ad oggi, i prezzi alla pompa si sono ridotti solo del 2%. Va ricordato però, come sottolineato dallo stesso Codacons, che “le quotazioni petrolifere non sono l’unico indice che determina il prezzo dei carburanti alla pompa”. I meccanismi di formazione del prezzo sono complessi e coinvolgono molteplici fattori, dai costi di raffinazione e distribuzione alle accise, senza dimenticare il peso della volatilità geopolitica.
© Riproduzione riservata