OpenAI il prossimo anno produrrà il suo primo chip di intelligenza artificiale e lo farà in collaborazione con il gigante statunitense dei semiconduttori Broadcom. L’anticipazione, riportata dal Financial Times, vede la casa madre di ChatGpt utilizzare il nuovo chip internamente anziché renderlo disponibile a clienti esterni.
Al momento nessuna conferma ufficiale da OpenAI e Broadcom, con il titolo di quest’ultima che ha reagito al rumor con un balzo del 6% nell’after hours a Wall Street.
L’intento della società guidata da San Altman è diversificare la fornitura di chip e ridurre i costi.
Indiscrezioni passate vedevano OpenAI collaborare attivamente con la stessa Broadcom e con Taiwan Semiconductor Manufacturing per sviluppare il suo primo chip interno per alimentare i suoi sistemi di intelligenza artificiale, incorporando al contempo chip AMD insieme a chip Nvidia per soddisfare l’aumento delle richieste infrastrutturali.
Ieri il ceo di Broadcom, Hock Tan, ha dichiarato che l’azienda prevede che la crescita dei ricavi derivanti dall’intelligenza artificiale per l’anno fiscale 2026 “migliorerà significativamente”, dopo essersi assicurata oltre 10 miliardi di dollari in ordini di infrastrutture AI da un nuovo cliente, senza esplicitare il nome. Chiedere a ChatGpt per sapere chi è l’indiziato numero uno.
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