Gli abiti più eleganti, quelli che hanno fatto la storia nel mondo della moda, portavano la sua firma. Le sfilate più apprezzate e attese erano le sue. Ogni creazione, una nuova magia. Una lezione di stile. “L’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare”, diceva Giorgio Armani. E, con la propria scomparsa, il grande stilista ha lasciato un ricordo destinato a rimanere indelebile, fatto di tessuti preziosi ma anche di numeri imprenditoriali molto solidi.
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Privé, l’eccellenza sartoriale
Restano in eredità capi iconici, per i quali il costo spesso importante corrispondeva a una reale ricerca sartoriale portata all’eccellenza. La linea Armani Privé è il vertice di questo extralusso sartoriale. Le creazioni couture si caratterizzano per unicità, lavorazione artigianale e rapporto simbolico tra tessuto e valore. I feedback dei collezionisti parlano chiaro: per un capo esclusivo, si parte da 70mila euro e si sale, senza limiti definiti. Cate Blanchett agli Oscar 2007 incarnò questo ideale: indossò un abito monospalla in mesh argentato tempestato di cristalli Swarovski, stimato tra 200mila e 250mila dollari.
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Lavoro estremo, risultato sublime
Nel 2024, Elizabeth Debicki brillò ai Sag Awards indossando un Armani Privé azzurro ghiaccio: 88 ore di lavoro solo per il ricamo, oltre 145mila strass applicati a mano, fatti che trasformano il tessuto in emozione riflettente Galleria Cavour 1959. Un altro capitolo reale venne scritto con la principessa Charlene di Monaco che, nel 2011, indossò un abito nuziale firmato Armani: 40mila cristalli Swarovski, 20mila gocce in madreperla, 30mila pietre dorate, unendo materiali preziosi a 700 ore di ricamo in un’accecante sinfonia.
Da Julia Roberts a Nicole Kidman, da Naomi Campbell a Sophia Loren è davvero lunghissimo l’elenco delle star che si affidavano allo stile di Re Giorgio per sfavillare sotto i riflettori, sulle copertine patinate e sulle scene. Nel 2024, agli Oscar, l’attrice statunitense Zendaya lasciò fan, giornalisti e fotografi a bocca aperta con un abito Armani Privé rosa e nero ricamato con scintillanti palme nere, un look che fondeva l’eleganza della vecchia Hollywood con il tocco moderno. Anche la popstar Beyoncé è stata a lungo affezionata agli abiti di Armani, da le indossati in più occasioni.
Cristalli, perle e red carpet
Non meno evocativa è l’apparizione di Cate Blanchett al Festival di Venezia 2025: un abito Privé impreziosito da estese applicazioni di perle, che si insinuavano in una cascata luminosa. Un dettaglio estetico che rimane impresso negli scatti di quel red carpet. Al Sag Awards 2025, Kristen Bell sfoggiò un abito Armani Privé in seta e tulle, impreziosito da cristalli geometrici, confermando la maison come punto fermo dell’eleganza contemporanea .
Il segmento bridal (nuziale) di Armani non è da meno in termini di preziosità: gli abiti da sposa possono raggiungere 150mila dollari, specialmente nei modelli più sofisticati in pizzo, tulle e seta pregiata. Un lusso assoluto certo non per tutte le tasche, che si faceva ricordare e apprezzare anche da chi non poteva permetterselo. La moda di Re Giorgio era sobrietà potente e cultura tattile, stile che dura nel tempo. E che, come voleva il grande stilista, si fa ricordare.
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