Lo sviluppo del settore dei data center può portare un beneficio sul Pil nazionale compreso tra il 6 e il 15% annuo. La proiezione merge dallo studio Teha in collaborazione con A2a, presentata nel corso del Forum Teha di Cernobbio. In termini di occupazione il beneficio calcolato è di 150mila posti di lavoro, diretti, indiretti e indotti.
Nel mondo si contano 10.332 data center, di cui 2.200 in Europa, dove l’Italia oggi è tredicesima con 168 strutture. Su scala nazionale la Lombardia emerge come “polo strategico in rapida crescita” e a Milano si concentra il 46% della potenza nazionale, davanti a città del calibro di Madrid e Zurigo.
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Con i data center, secondo lo studio di Teha e A2a, è possibile un risparmio complessivo di 5,7 milioni di tonnellate di Co2 annue, con un beneficio economico stimato in circa 1,7 miliardi di euro. Il solo recupero del calore di scarto dei data center potrebbe alimentare le reti di teleriscaldamento , coprendo il fabbisogno di circa 800mila famiglie ed evitando l’emissione di 2 milioni di tonnellate di Co2, pari ad oltre il 5% degli attuali consumi residenziali.
“I data center stanno diventando infrastrutture strategiche fondamentali, pilastri della nuova società digitale indispensabili per garantire i nostri gesti quotidiani. Se accompagnati da una visione chiara e una responsabilità comune, possono diventare motori di sviluppo economico e contribuire alla sostenibilità”, ha commentato Roberto Tasca, presidente di A2A.
“La vera svolta è però che questi hub digitali, se ben integrati, possono anche dare un valido contributo alla decarbonizzazione delle città: recuperando il calore generato è possibile fornire energia termica a 800 mila famiglie. A Milano – ha aggiunto – stiamo ipotizzando di riuscire a arrivare a 500 mila appartamenti che potrebbero essere alimentati a regine dal calore dei data center”.
Tornando ai numeri, l’Unione Europea, dopo gli Stati Uniti, sono l’area che ne ospita di più e l‘Italia si conferma tra le destinazioni più interessanti per le nuove localizzazioni di queste infrastrutture: solo tra febbraio e agosto di quest’anno sono state presentate 67 richieste di connessione per una capacità totale di 15 GW, un valore del 60% superiore alla capacità delle richieste presentate nel quinquennio 2019-2023 (9,1GW).
Gli scenari di sviluppo elaborati nello studio indicano che la potenza energetica nominale dei 3 data center potrà crescere di quasi 9 volte. Per garantire uno sviluppo sistemico dei data center, garantendo il pieno dispiegamento del loro valore per il Paese, gli esperti ritengono indispensabile una pianificazione strategica integrata che eviti il rischio di replicare modelli di crescita incontrollata con criticità energetiche e infrastrutturali.
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