In Italia gli insegnanti della scuola primaria guadagnano il 33% in meno rispetto ai lavoratori a tempo pieno con laurea, una forbice ben più ampia della media Ocse, che si ferma al -17%. È quanto emerge dal nuovo rapporto Education at a glance 2025. Negli ultimi dieci anni, dal 2015, le retribuzioni reali dei maestri sono cresciute in media del 14,6% nei Paesi Ocse, mentre in Italia la tendenza è stata opposta: nel 2024 i salari hanno registrato un calo del 4,4%.
Il peso delle ore di insegnamento obbligatorie incide direttamente sui costi salariali, perché determina il fabbisogno complessivo di docenti e si somma ad altri fattori, come la dimensione delle classi e l’orario di servizio. Nel nostro Paese, gli alunni ricevono 917 ore di lezioni annuali nella scuola primaria e 990 nella secondaria di primo grado: numeri ben più alti della media Ocse, pari rispettivamente a 804 e 909 ore.
Anche sul fronte del calendario scolastico emergono differenze. Le vacanze nella primaria durano in Italia 13,8 settimane l’anno, leggermente sopra la media Ocse (13,5). Quanto alla composizione delle classi, il quadro è rovesciato: a livello Ocse dal 2013 il dato resta stabile con 20,6 alunni per aula, mentre in Italia si è registrata una riduzione. Nel 2023 le classi della primaria contavano in media 17,9 studenti, 1,4 in meno rispetto a dieci anni fa.
© Riproduzione riservata