Il sentiero verso la prossima legge di Bilancio si apre con un segnale positivo: i nuovi dati Istat sui conti economici nazionali confermano le previsioni del governo e, in alcuni casi, le migliorano. Nel 2023 il Pil è cresciuto dell’1%, con una revisione al rialzo di 0,3 punti percentuali rispetto alla stima precedente. Per il 2024 la crescita attesa resta invariata a +0,7%.
Dal fronte dei conti pubblici arrivano indicazioni incoraggianti. L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche è sceso al -3,4% del Pil (dal -7,2% del 2023), con il saldo primario tornato in territorio positivo a +0,5%. Migliora anche il rapporto debito/Pil, rivisto al ribasso al 134,9% dal 135,3% stimato a marzo.
Sul piano delle entrate, la pressione fiscale si è attestata al 42,5% del Pil, in crescita rispetto al 41,2% del 2023, spinta da un aumento complessivo delle imposte (+6,7% per le dirette, +6,1% per le indirette) e dei contributi sociali (+4,3%). A pesare sul bilancio, invece, è stato l’incremento della spesa per interessi, salita del 10,1%.
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Dal lato dell’economia reale, la crescita del 2024 è stata sostenuta soprattutto da costruzioni (+1,1%), servizi (+0,8%) e agricoltura (+2,0%), mentre l’industria è rimasta ferma.
Nel complesso, i numeri fotografano un quadro di consolidamento: i conti pubblici migliorano, la crescita tiene (anche se per l’anno in corso la previsione è più debole, con un incremento stimato allo 0,6%) e il percorso verso la manovra 2026 parte da basi più solide di quanto inizialmente previsto.
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