Il costo per crescere un figlio in Italia ha superato la soglia dei 156.000 euro in media per l’intero ciclo 0-18 anni, con un aumento del 12% rispetto al 2022. È quanto emerge dall’ultimo studio pubblicato dalla società di consulenza finanziaria Moneyfarm, che evidenzia come la spesa annuale per figlio si attesti attualmente oltre gli 8.500 euro.
Il dato medio è frutto di una forchetta piuttosto ampia: si va infatti da 107.000 a 205.000 euro, a seconda del tenore di vita, del luogo di residenza e delle scelte educative e ricreative della famiglia. L’incremento dei costi supera la crescita dell’inflazione nello stesso periodo, stimata intorno al +9%, segnalando una pressione crescente sui bilanci familiari, soprattutto nelle aree metropolitane.
La struttura dei costi: cresce la spesa con l’età
L’analisi scompone le spese per fasce d’età:
- 0-3 anni: dai 11.700 ai 27.000 euro, spinti da prodotti per l’infanzia e assistenza (nido o babysitter).
- 4-5 anni: costo tra 10.700 e 30.000 euro, con l’ingresso nella scuola dell’infanzia.
- 6-11 anni: spesa compresa tra 31.500 e 46.000 euro, dove incidono trasporti, mensa, doposcuola e sport.
- 12-18 anni: la fase più onerosa, tra 75.000 e 109.700 euro, trainata da istruzione, tecnologia, tempo libero, corsi di lingua, supporto scolastico e viaggi studio. In particolare, il triennio 15-18 anni registra un picco di spesa, con una media annuale di 11.750 euro.
Tra le singole voci, l’alimentazione può arrivare a costare 40.600 euro in 18 anni, la tecnologia fino a 8.500 euro, mentre le attività socio-culturali richiedono 18.000 euro in media. Crescono anche i costi per sport, corsi di inglese e mobilità internazionale, che possono incidere per decine di migliaia di euro, soprattutto nella fascia adolescenziale.
Famiglie numerose, costi (quasi) moltiplicati
La presenza di due o più figli permette solo economie di scala parziali. Alcuni beni riutilizzabili (abbigliamento, attrezzature per l’infanzia) e servizi condivisi (auto, babysitter) offrono risparmi, ma le spese principali – alimentazione, istruzione, sanità – restano individuali. Secondo lo studio, un secondo figlio determina un aggravio del 70-80% rispetto al costo del primo. Una dinamica che contribuisce alla crescente rarefazione delle famiglie numerose in Italia.
Il peso sul reddito disponibile: il caso Milano
Il dato medio italiano si inserisce in un contesto economico caratterizzato da ampie disparità territoriali. A Milano, il reddito disponibile medio per famiglia è di 34.800 euro annui, mentre in Lombardia si attesta intorno ai 27.200 euro. In queste condizioni, la spesa annua per figlio può arrivare a coprire fino al 30% del reddito disponibile, una quota significativa, anche al netto delle misure pubbliche come Assegno Unico, bonus nido e detrazioni fiscali.
Pianificare per sostenere: l’importanza del risparmio
La crescente pressione economica rende cruciale la pianificazione finanziaria di lungo termine. Secondo una simulazione di Moneyfarm, destinare 200 euro al mese dalla nascita fino ai 18 anni in un fondo con rendimento annuo lordo ipotetico del 7% (tipico di un portafoglio bilanciato) permetterebbe di trasformare i 43.200 euro versati in un montante finale di circa 84.200 euro. Un capitale che, pur soggetto a variabili come tassazione, commissioni e inflazione, può rappresentare un supporto decisivo per affrontare spese future legate a studi universitari, mobilità o autonomia abitativa.
Il nodo demografico: la denatalità resta un’emergenza
Nel 2024, in Italia sono nati appena 370.000 bambini, mentre il tasso di fertilità è sceso a un minimo storico di 1,18 figli per donna. Il dato allarma per le ripercussioni sul mercato del lavoro e sulla tenuta del sistema previdenziale, ma non può essere disgiunto dalle cause socioeconomiche del fenomeno: costo della genitorialità elevato, precarietà lavorativa, carenza di servizi e di incentivi strutturali.
“Avere un figlio in Italia comporta una spesa notevole, che grava quasi interamente sulle famiglie. La pianificazione finanziaria è essenziale per tutelare il benessere del nucleo familiare nel lungo termine”, ha dichiarato Davide Cominardi, Investment Consultant Manager di Moneyfarm.
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