Fitch Ratings ha rivisto al rialzo i rating dei due principali gruppi bancari italiani. Per Intesa Sanpaolo, l’agenzia ha portato il Long-Term Issuer Default Rating (IDR) da “BBB” ad “A-” e il Viability Rating (VR) da “BBB” ad “A-“, confermando un outlook stabile sull’IDR a lungo termine. L’upgrade riflette sia la recente promozione del rating sovrano dell’Italia da “BBB” a “BBB+” di venerdì scorso, sia l’eccezionale solidità della banca, che giustifica un rating fino a un notch sopra quello del Paese.
“Secondo l’agenzia, il miglioramento di due notch riflette la combinazione del recente miglioramento del rating di lungo termine dell’Italia a ‘BBB+’ da ‘BBB’ e l’eccezionale posizione di forza di Intesa Sanpaolo rispetto ai concorrenti domestici, posizione che è supportata dalla diversificazione di prodotti e ricavi e dallo status di ‘flight to quality'”, scrive Intesa Sanpaolo in un comunicato.
Anche UniCredit ha visto salire di un gradino il Long-Term IDR e il Senior Preferred Rating, entrambi a “A-“, con outlook stabile. Il rating si posiziona quindi un notch sopra quello sovrano italiano. Fitch sottolinea come la diversificazione geografica in mercati performanti e la forte capacità di assorbire perdite pongano UniCredit in una posizione di forza rispetto ai competitor nazionali, sostenendo nel tempo la performance del gruppo. Il Viability Rating è stato alzato a “A-“, mentre anche i rating relativi a depositi a lungo termine, Senior Non-Preferred, Tier 2 e Additional Tier 1 sono stati incrementati di un livello. Infine, il rating a breve termine è salito a “F1”, con il rating breve dell’emittente confermato a “F2”.
“Secondo Fitch, la diversificazione geografica in economie performanti o in crescita e la fortissima capacità di assorbimento delle perdite collocano UniCredit in una posizione di forza eccezionale rispetto ai concorrenti nazionali, mentre la diversificazione sostiene anche la performance nel tempo”, commenta Unicredit in un comunicato stampa.
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