Decine di locali chiusi e un taglio di 900 posti di lavoro. Questo l’annuncio di Starbucks, il colosso americano del caffè che ha reso nota una nuova fase di ristrutturazione a seguito di un periodo martoriato da un drastico calo nelle vendite.
Il piano di tagli
Il nuovo amministratore delegato Brian Niccol, arrivato alla guida lo scorso anno, ha comunicato la decisione in una lettera indirizzata ai dipendenti. La catena chiuderà oltre un centinaio di punti vendita in Nord America e diverse sedi nel Regno Unito. A essere colpiti dai tagli saranno soprattutto i lavoratori non impiegati nella vendita al dettaglio. A questi si aggiungono i 1.100 licenziamenti già annunciati a inizio 2025.
Niccol ha spiegato che resteranno operative soltanto le caffetterie capaci di garantire un ambiente accogliente e di centrare gli obiettivi finanziari fissati dalla società.
La cura del nuovo ceo
Ex numero uno di Chipotle, catena di fast food messicano, Niccol era stato scelto per rilanciare l’immagine e i conti della più grande catena di caffè al mondo. Finora i risultati non hanno soddisfatto le attese. Il manager ha ridimensionato la portata della decisione, ricordando che aperture e chiusure fanno parte della normale vita aziendale. Tuttavia ha riconosciuto che la riduzione della rete avviene in un momento delicato, in cui la società deve fare i conti con un calo della domanda.
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