Il gigante dei videogiochi Electronic Arts (EA) cambia nazionalità. Il proprietario dei popolari giochi di calcio (Fifa) e di simulazione come The Sims perde la cittadinanza americana e passa nelle mani dell’Arabia Saudita.
Come annunciato questa mattina, l’acquisizione che dovrebbe essere conclusa nella prima metà del 2026, prevederà, da una parte, 36 miliardi di dollari da parte del fondo sovrano dell’Arabia Saudita, il Public Investment Fund, e un prestito di 20 miliardi di dollari guidato da JPMorgan.
Videogiochi e intelligenza artificiale: un rapporto sempre più stretto
A fare la differenza in questo accordo, ci ha pensato Kushner, genero del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che è stato fondamentale per convincere il Fondo di investimento pubblico dell’Arabia Saudita a partecipare all’acquisizione in un momento in cui sta riducendo alcuni investimenti privati.
L’accordo è in linea con l’obiettivo del Pif di investire fino a 70 miliardi quest’anno in progetti legati all’intelligenza artificiale per diversificare la propria economia. Nel pratico, l’investimento è una scommessa sul fatto che l’AI possa ridurre in modo significativo i costi operativi di EA, consentendo al consorzio azionario di gestire un ingente debito su una società che storicamente ha avuto un debito netto limitato.
Non si tratta di una novità, l’intelligenza artificiale è già ampiamente utilizzata nella Silicon Valley per accelerare molti tipi di programmazione informatica. Nello specifico, nello sviluppo dei videogiochi, per ora può essere utilizzata per sostituire i doppiatori e creare sfondi e altre risorse, nonché per automatizzare i test di gioco al fine di evitare bug prima del rilascio. Ma potrebbe presto fare passi da gigante e aiutare nella creazione di personaggi più realistici e reattivi, o nell’adattamento delle trame alle preferenze personali dei giocatori.
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