Dopo il successo della sperimentazione a Ponza, Telepass ha annunciato l’avvio della fase due del progetto Telepass Mare, il primo servizio digitale della società del Gruppo Mundys dedicato alla mobilità costiera, con l’ambizioso obiettivo di trasformarlo in un modello replicabile a livello nazionale e, in prospettiva, estenderlo all’intero bacino del Mediterraneo. L’iniziativa coniuga sostenibilità ambientale, digitalizzazione e semplificazione amministrativa, puntando a rendere il turismo nautico più efficiente e rispettoso dell’ambiente.
Telepass Mare, cos’è e come funziona
Grazie a un’applicazione intuitiva, il sistema consente di pagare il ticket ambientale previsto dal Comune per l’ormeggio delle imbarcazioni a Ponza e Palmarola. L’importo viene calcolato automaticamente in base a dati oggettivi come la lunghezza e la tipologia dell’imbarcazione, oltre che alla stagionalità. Il pagamento può avvenire direttamente via smartphone, in modo semplice, sicuro e trasparente, e il servizio è accessibile a tutti, anche a chi non è cliente Telepass.
Durante la tavola rotonda “Turismo nautico sostenibile e tutela ambientale. Telepass Mare Ponza: come la digitalizzazione contribuisce alla crescita della blue economy”, tenutasi a Roma, l’amministratore delegato di Telepass, Luca Luciani, ha illustrato i risultati della prima fase della sperimentazione. Luciani ha in particolare evidenziato come l’iniziativa punti a portare in mare la stessa rivoluzione già realizzata sulla strada: “Stiamo affrontando una nuova sfida che è quella del mare. La nostra logica è sempre la stessa: semplificare, rendere i pagamenti più affidabili ed efficiente la riscossione per le amministrazioni locali e per i porti molto più conveniente”.
Secondo il top manager, Telepass Mare rappresenta un’opportunità concreta per rendere il turismo nautico più consapevole e rispettoso dell’ambiente, oltre a costituire un primo passo verso una rete di mobilità costiera più sostenibile, intelligente e connessa. Un progetto che si propone di rispondere alle esigenze delle isole e dei territori costieri, contribuendo allo stesso tempo alla tutela degli ecosistemi e alla qualificazione dell’offerta turistica.
I numeri in gioco sono significativi: in Italia si contano oltre 500 mila imbarcazioni e più di 100 mila ormeggi, mentre nel bacino del Mediterraneo si stimano circa 48 milioni di potenziali utilizzatori del servizio. L’obiettivo è ambizioso: costruire una rete digitale interoperabile che metta in connessione isole, porti e marine, rivoluzionando la gestione dei flussi nautici e fornendo alle amministrazioni dati fondamentali per pianificare in modo più consapevole.
Soddisfazione per i risultati ottenuti è stata espressa dal sindaco di Ponza, Francesco Ambrosino, che ha sottolineato come l’iniziativa stia contribuendo a valorizzare l’immagine dell’isola e ad agevolare i diportisti, offrendo loro un motivo in più per scegliere Ponza come meta. Anche il presidente dell’Osservatorio parlamentare per il turismo, Ignazio Abrignani, ha riconosciuto il valore dell’iniziativa, sottolineando l’importanza di gestire e razionalizzare i flussi turistici nelle aree più fragili del Paese. Secondo Abrignani, strumenti tecnologici come Telepass Mare Ponza possono rendere l’offerta turistica italiana più competitiva e qualitativa, soprattutto nei momenti di maggiore pressione stagionale.
Telepass prosegue così la sua strategia di investimento in soluzioni tecnologiche per una mobilità integrata e sostenibile. Dopo le strade e le città, l’azienda guarda ora al mare, confermando il proprio impegno nel rendere ogni spostamento più fluido, più intelligente e più rispettoso dell’ambiente.
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