Nuova crisi oltralpe con il premier francese Sebastien Lecornu che ha presentato le sue dimissioni al presidente Emmanuel Macron, che le ha accettate. A meno di un mese dalla nomina del nuovo primo ministro, ieri Lecornu aveva reso nota la lista dei 18 ministri che avrebbero dovuto comporre il suo governo, di cui 12 erano già presenti nel precedente esecutivo. Lecornu, bersaglio di forti critiche ieri sera dopo la diffusione della lista di ministri del suo governo, domani avrebbe dovuto pronunciare la sua dichiarazione di politica generale all’Assemblea.
Repentina la reazione dei mercati con la Borsa di Parigi arrivata a cedere il 2%. A soffrire soprattutto le grandi banche: SocGen (-6%), Bnp Paribas (-5,4%) e Credit Agricole (-4,8%). Giù anche il colosso assicurativo Axa (-3,3%)
Le dimissioni di Lecornu hanno riacceso anche le tensioni sui titoli di stato transalpini. Lo spread tra Oat a 10 anni e Bund si è allargato fino a 90 punti base, con rendimenti del decennale francese saliti in area 3,58%, superiori a quelli del Btp italiano (3,54%).
I leader politici adesso spingono per uno scioglimento del parlamento e nuove elezioni. Jordan Bardella (RN) chiede che il presidente Emmanuel Macron sciolga l’Assemblea Nazionale. Ancora più duro il leader del partito della sinistra radicale, Jean-Luc Mélenchon. “Dopo le dimissioni di Sébastien Lecornu, chiediamo l’esame immediato depositata da 104 deputati per la destituzione di Emmanuel Macron”, scrive su X il leader del partito di estrema sinistra.
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