L’Ue alzerà i dazi al 50% sulle importazioni di acciaio che superano determinate quote, fissando un tetto complessivo di 18 milioni di tonnellate l’anno, circa la metà rispetto ai livelli del 2013. È quanto emerge da una bozza di regolamento ottenuta da Handelsblatt. Il piano della Commissione europea sarà presentato ufficialmente martedì a Strasburgo e viene incontro a quanto chiesto da Donald Trump, ovvero allentare i rapporti commerciali fra Ue e Cina.
Le quote esenti da dazi saranno definite per ciascuna categoria di prodotto e potranno essere modificate nel corso dei negoziati. Nella bozza si legge che la misura è giustificata dalla sovraccapacità globale del settore siderurgico, che continua a esercitare “una pressione significativa e persistente sulle importazioni, sia in termini di volumi che di prezzi”. L’eccesso di offerta, prosegue il testo, ha avuto un impatto negativo sulla competitività dell’industria siderurgica europea, la cui produzione è in calo e la capacità produttiva utilizzata rimane “ben al di sotto dei livelli redditizi”.
Attualmente, l’Ue applica dazi del 25% sull’acciaio, introdotti nel 2018 in risposta alle misure protezionistiche varate durante il primi mandato di Donald Trump. Tali dazi scadranno nel giugno 2026. Tuttavia, l’efficacia di questa misura si è ridotta, poiché le quote esenti sono state più volte ampliate. Con la nuova proposta la Commissione intende prolungare la durata del meccanismo e al tempo stesso innalzare in modo significativo l’aliquota tariffaria, seguendo la linea già adottata da Stati Uniti e Canada, che nelle ultime settimane hanno imposto lo stesso dazio del 50%. Il documento sottolinea inoltre che Bruxelles punta ad avviare negoziati con i partner commerciali internazionali.
Dal Parlamento europeo arriva un primo segnale di sostegno. “Sia Trump che la Cina ci stanno mettendo alle strette“, ha dichiarato all’Handelsblatt l’eurodeputato Dennis Radtke (Cdu). “Non possiamo restare inermi mentre la Cina inonda il nostro mercato con acciaio a basso costo e fortemente sovvenzionato, mentre la nostra industria lotta per restare competitiva”.
I NUMERI DELL’IMPORT
Dall’inizio dell’anno le importazioni nell’Unione europea di barre e tondini di acciaio inossidabile sono cresciute di oltre il 1000% rispetto al 2024, mentre i prezzi sono calati dell’88%: per effetto dei dazi americani, la produzione cinese in eccesso si è riversata in Europa. Sono cresciute parecchio anche le importazioni di altri prodotti derivati, come quelle dei fogli in alluminio ma in particolare di robot industriali (+315 per cento) e di chitarre elettriche (quasi il 500 per cento in più), con i prezzi diminuiti rispettivamente di un terzo e di quattro quinti.
L’industria siderurgica, in crisi da anni (dall’ex Ilva alla tedesca Thyssenkrupp) chiede un intervento all’Unione europea.
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