All’indomani della doccia fredda nel giorno del Capital Market Day (CMD), con titolo crollato del 15% e 12 miliardi di valore in fumo dopo la diffusione delle stime conservative al 2030, gli analisti rimettono mano alle stime sulla casa di Maranello.
Le stime al 2030 diffuse ieri dal gruppo guidato da Benedetto Vigna sono di circa 9 miliardi di ricavi al 2030 rispetto ai 7,1 miliardi previsti per quest’anno, con quindi una crescita media annua nell’ordine del 6%. L’ebitda è invece indicato pari ad almeno 3,6 miliardi.
Obiettivi ben sotto le stime di consenso
“Ferrari ha fornito obiettivi ben al di sotto delle nostre stime e di quelle di consenso (EPS 2030 circa il 20% più debole rispetto al consenso)”, rimarca banca Akros che ha tagliato il rating a Neutral da Accumulate con un target price di 350 euro (da 440 euro) sulla base di un P/E target di 36 volte, al di sotto della media storica di 42 volte (range 31–52) che secondo gli analisti è giustificato dalle prospettive di crescita dell’EPS inferiori alle attese. “Apprezziamo che la società abbia aumentato il rendimento per gli azionisti, ma questo non è il fattore chiave per un titolo growth”, aggiunge Akros.
Giudizio hold confermato da parte di Equita che vede i target al 2030 come “un floor ragionevole” e ritiene l’equity story rimanga inalterata anche se il riallineamento del consenso eccessivamente ottimista rischia di continuare a pesare sulla performance di breve del titolo.
Sforbiciata alla valutazione da parte di Oddo che indica un target price di 430 euro (da 470), confermando la raccomandazione outperform e bollando come “inusuale” la punizione di ieri da parte del mercato verso la Rossa che tradizionalmente è sempre cauta nelle stime.
Moderato taglio delle stime anche da parte di Deutsche Bank, da 520 a 500 euro (rating buy), che giudica le stime di medio termine conservative e di circa il 10% al di sotto del consensus. “Storicamente Ferrari ha superato gli obiettivi presentati ai suoi CMD”. Gli analisti apprezzano che sia la generazione di cassa, sia i ritorni per gli azionisti rimangano solidi.
“Meno è meglio”, Bofa non scende dalla Rossa e conferma buy
Tra chi reitera il giudizio buy c’è anche Bank of America che lima solo leggermente il prezzo obiettivo a 450 euro a causa di stime più basse e di una valutazione più conservativa. In riferimento ai nuovi obiettivi a 5 anni, a Bofa piace “l’approccio (troppo) conservativo; il calo Cagr dei ricavi trascina al ribasso gli utili ma c’è un potenziale di rialzo”. “Meno è meglio – scrive Bofa – l’attenzione di Ferrari è su scarsità ed esclusività, proteggendo il valore del marchio”.
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