Gli Stati Uniti si mettono di traverso anche sulle importazioni di lingotti d’oro. L’indiscrezione sull’imposizione di dazi sulle importazioni di lingotti d’oro da un chilo ha fatto schizzare i futures sul metallo giallo che si sono portati ai nuovi livelli record toccando quota 3.534 dollari l’oncia per poi ritracciare. C’è stata in particolare un’impennata del premio dei futures sul metallo giallo scambiati a New York rispetto ai prezzi internazionali. I contratti sul metallo giallo con consegna a dicembre sono balzati a un premio di oltre 100 dollari l’oncia al di sopra del benchmark globale per i prezzi spot dell’oro a Londra.
Dazi per i lingotti da un chilo
Secondo i documenti visionati dal Financial Times, la US Customs and Border Protection (CBP), ossia l’agenzia per la protezione delle dogane e delle frontiere, ha chiarito che i lingotti d’oro da un chilo e da 100 once dovrebbero essere classificati in un codice doganale soggetto a prelievi. “Se fosse vero, i cittadini statunitensi che negli ultimi mesi hanno cercato di proteggersi dall’impatto inflazionistico delle tasse commerciali del presidente Trump acquistando lingotti d’oro dovrebbero pagare le stesse tasse sulla loro copertura”, rimarca Paul Donovan, chief economist di Ubs Global Wealth Management.
Notizia che ha sorpreso non poco visto che il sentire comune era di un’esenzione dell’oro dai dazi. Se confermata questa nuova interpretazione, le potenziali conseguenze sarebbero notevoli. Andrà comunque verificato se la CBP tratterà allo stesso modo i lingotti da 400 once più grandi, i più scambiati a Londra, e quali saranno le tariffe per i principali paesi produttori di oro.
Le importazioni mensili di oro negli Stati Uniti hanno raggiunto un picco di 43 tonnellate a gennaio di quest’anno.
Svizzera nel mirino
La Svizzera risulta essere il più grande centro di raffinazione dell’oro al mondo e il principale esportatore verso gli Stati Uniti. E proprio i lingotti d’oro da un chilo sono la forma più comune di metallo scambiata sul Comex, il più grande mercato mondiale dei futures sull’oro, e costituiscono la maggior parte delle esportazioni di lingotti della Svizzera verso gli Stati Uniti.
Le esportazioni di oro del Paese sono diventate un punto critico nei negoziati commerciali con gli Stati Uniti, dopo che un’impennata delle spedizioni all’inizio di quest’anno ha causato un’impennata del deficit commerciale degli Stati Uniti con il Paese.
Gli Usa hanno imposto alla Svizzera dazi al 39% e l’imposta potrebbe aggravare ulteriormente i problemi tra i due paesi. Ieri la presidente svizzera Karin Keller-Sutter si è recata d’urgenza a Washington per convincere la Casa Bianca, ma è tornata a mani vuote dopo che le è stato negato un incontro con Trump.
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