Il Comune di Taranto ha respinto la proposta di accordo istituzionale di programma sulla decarbonizzazione dell’ex Ilva avanzata dal Mimit. Il Comune formulerà al Mimit una nuova proposta di accordo di programma e non si terrà più quindi la seduta del Consiglio comunale di Taranto, inizialmente prevista per l’11 agosto alla vigilia del vertice al Mimit sull’ex Ilva. Il consiglio sarà riconvocato quando la nuova proposta dell’ente locale sarà pronta. L’ennesimo rinvio, l’ennesima beffa per una trattativa che pare a questo punto “in ostaggio”.
Proprio ieri il ministro Adolfo Urso aveva confermato per il 12 agosto alle 11 al Mimit il vertice con le istituzioni e convocato i sindacati per le 14 dello stesso giorno per informarli degli esiti del confronto con le istituzioni. Il Mimit ha proposto due scenari per la decarbonizzazione: 3 forni elettrici a Taranto con progressiva dismissione dei 3 attuali altiforni in 8 anni, 4 impianti di preridotto (Dri) e altrettanti impianti per la cattura e lo stoccaggio della CO2. Questa proposta rende però necessario, secondo il Governo, l’attracco a Taranto della nave di rigassificazione per avere a regime 5,1 miliardi di metri cubi di gas l’anno. L’altra proposta del Governo prevede solo i tre forni elettrici a Taranto, niente Dri, un consumo di 1,3-1,4 miliardi di metri cubi di gas, e nessun approdo della nave di rigassificazione.
La controproposta del Comune e la richiesta di un decreto speciale
In alternativa la maggioranza di centrosinistra al Comune di Taranto ha proposto 3 forni elettrici, un solo Dri e un solo impianto per la CO2 come step di partenza della decarbonizzazione del siderurgico in attesa di sviluppi futuri per l’approvvigionamento dell’energia necessaria. Una proposta non praticabile.
E ora il sindaco di Taranto Piero Bitetti vuole un decreto speciale per Taranto che “metta in campo risorse dedicate alla riconversione industriale insieme a strumenti straordinari per la rigenerazione urbana e ambientale che possano al contempo attrarre investimenti”, si legge in una nota diffusa da Palazzo di Citta’ dopo la riunione dei capigruppo del Consiglio comunale sull’ex Ilva che ha respinto la proposta del governo sulla decarbonizzazione della fabbrica.
“Il sindaco Piero Bitetti – prosegue la nota – recependo le indicazioni pervenute dai capigruppo di maggioranza, ha annunciato la propria contrarietà alla firma dell’accordo di programma proposto dal governo per l’ex Ilva di Taranto. I capigruppo di maggioranza ritengono superfluo convocare nei prossimi giorni il Consiglio comunale in quanto l’accordo cosi’ formulato e’ lacunoso e privo di garanzie per la città'”.
“Nel documento – prosegue la nota di Palazzo di Citta’ – viene inoltre chiesto al sindaco di non firmare l’atto d’intesa e viene proposto di lavorare su un nuovo accordo di programma che preveda la totale decarbonizzazione dell’impianto entro cinque anni, garantisca la tutela della salute di cittadini e lavoratori, assicuri la salvaguardia ambientale e dei posti di di lavoro. Un accordo che inoltre preveda misure per la diversificazione economica e il potenziamento dell’offerta formativa e sanitaria sul territorio”, si legge nella nota.
Il Mimit attacca: “Irresponsabili, a rischio migliaia di lavoratori”
“Stupore” al Mimit per “l’ennesima sconvocazione” del Consiglio comunale di Taranto, è il commento del ministero. “È da irresponsabili continuare a rinviare ogni decisione, disattendendo gli impegni assunti. Così si lede il principio costituzionale della leale collaborazione tra gli organi dello Stato, mettendo a rischio decine di migliaia di lavoratori”.
Ieri, intanto, al Mimit si è tenuta la prima riunione del comitato tecnico che deve verificare la possibilità d’installare il polo del Dri nell’area portuale di Gioia Tauro anzichè a Taranto. Infine, è atteso nelle prossime ore il nuovo bando dei commissari delle amministrazioni straordinarie di Ilva e di Acciaierie d’Italia per portare l’azienda sul mercato.
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