Il mercato nero del gioco continua a espandersi, alimentato da sistemi sempre più sofisticati e reti criminali ben organizzate. Il valore stimato del comparto illegale è impressionante: circa 20 miliardi di euro all’anno, una cifra che sottrae risorse allo Stato e mina la legalità del settore regolamentato.
L’ultima operazione condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli contro il clan dei Casalesi ha portato all’arresto di nove persone e fatto emergere un sistema di scommesse online totalmente fuorilegge. I portali scoperti – tra cui arababet.live, dam10bet.com, live.betball24.com, lionbet.com – operavano senza alcuna autorizzazione e non consentivano la registrazione online: per aprire un account era necessario presentarsi fisicamente, evitando così qualsiasi forma di identificazione dell’utente e tracciabilità delle giocate, che in questo caso ammontavano a diversi milioni di euro.
Sulle home page di questi siti, nessun logo dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, né traccia di licenze, neanche quelle off-shore spesso usate come facciata. Le organizzazioni, inoltre, utilizzavano nomi e marchi molto simili a quelli dei concessionari legali, confondendo intenzionalmente gli utenti.
Anche sul piano commerciale, il meccanismo era ben rodato: ai gestori dei locali veniva offerto un accesso gratuito iniziale ai portali di scommesse, seguito da una richiesta di una commissione del 2% sulle giocate, da versare in contanti e in nero. Una strategia pensata per radicarsi sul territorio, fidelizzare i punti vendita e sfuggire ai controlli.
Scommesse clandestine: i numeri del primo semestre 2025
Nel primo semestre del 2025, le operazioni delle forze dell’ordine e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno portato al sequestro di circa 230 slot machine non conformi e alla denuncia di 307 persone per reati legati al gioco illecito. A Messina, lo scorso aprile, un blitz dei Carabinieri ha smantellato una bisca clandestina con 22 arresti. Complessivamente, tra gennaio e giugno, sono stati sequestrati oltre 10 milioni di euro in beni e denaro contante.
Nel bilancio esteso su 17 mesi (da gennaio 2024 a maggio 2025), la Guardia di Finanza ha registrato la chiusura di oltre 130 sale giochi abusive solo nel primo semestre del 2025. I controlli sono coordinati dal Comitato per la Prevenzione e la Repressione del Gioco Illegale, la sicurezza del gioco e la tutela dei minori (CoPReGI), e coinvolgono Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia di Stato e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
A fine maggio, un’operazione nazionale ha portato al controllo simultaneo di 618 attività, tra cui punti scommesse, esercizi commerciali, circoli privati e punti di ricarica. Sono stati scoperti 22 centri scommesse non autorizzati, sequestrati 149 apparecchi e dispositivi di gioco irregolari, 35 totem e 20 computer collegati a siti illeciti.
La black list dei siti pirata
Anche sul fronte digitale, la repressione è in corso. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha appena aggiornato la black list dei siti illegali, con l’oscuramento di altri 101 portali. Il totale dei domini inibiti alla raccolta gioco in Italia sale così a 11.390, di cui 772 solo nei primi sei mesi del 2025.
Il bollettino statistico dell’Adm relativo al primo trimestre del 2025 conferma l’intensità dei controlli: oltre 5000 gli esercizi ispezionati in tutti i comparti del gioco pubblico. Dalle verifiche, l’importo delle sanzioni amministrative irrogate supera i 19 milioni di euro solo nei primi tre mesi dell’anno. La battaglia contro il gioco illegale continua a tutto campo.
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