Il disegno di legge della Manovra finanziaria è stato bollinato e inviato alla presidenza del consiglio dei Ministri. Si tratta di 154 articoli, più dei 137 previsti dalle bozze circolate i giorni scorsi. Lieve la modifica sulla misura che innalzava al 26% la cedolare secca sugli affitti brevi: resterà al 21% solo se l’affitto dell’immobile non è stato intermediato da un’agenzia o da una piattaforma online, come Airbnb o Booking.
Si riducono i tagli al cinema: il finanziamento al Fondo per il cinema e l’audiovisivo previsto dalla manovra bollinata si ridurrà l’anno prossimo di 150 milioni e non più 190 come previsto nella bozza del Ddl. Nel 2027 il taglio sarà di 200 milioni anziché 240 come inizialmente ipotizzato.
Riduzione Irpef
Confermate la riduzione della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33% dai 28mila ai 50mila euro, con una sterilizzazione sopra i 200mila euro e la tassazione ridotta al 5% per gli aumenti contrattuali dl 2025 e 2026 per i lavoratori con redditi inferiori ai 28mila euro. Semaforo verde anche per riduzione fiscale su straordinari e lavoro domenicale e festivo e aumento a 10 euro della deduzione dei buoni pasto. Sì all’aumento dell’Irap di due punti percentuali per banche e assicurazioni, lo slittamento delle Dta e la possibilità di attingere alle riserve con aliquote ridotte nei primi due anni. Le modifiche rispetto alla bozza sono sulla norma sugli interessi passivi e per la deducibilità delle svalutazioni sui crediti.
Rottamazione
La nuova rottamazione permette di pagare i debiti fiscali e contributivi dal 2020 al 2023, esclusi quelli già contestati dall’Agenzia delle Entrate. Si può scegliere di pagare tutto in una volta entro il 31 luglio dell’anno prossimo, oppure di pagare a rate: 54 rate ogni due mesi, da luglio 2026 a maggio 2035, con interessi del 4% e un minimo di 100 euro per rata. Le amministrazioni seguiranno un calendario: segnaleranno i debiti ancora aperti, riceveranno le richieste di rottamazione e calcoleranno gli importi da pagare. Prevista una norma regola anti-furbetti: chi non paga la prima rata, o la paga troppo poco, chi manca l’ultima rata, o salta due o più rate (anche non consecutive), perde tutti i benefici della rottamazione.
I benefici persi comprendono: il pagamento ridotto dei debiti, la sospensione dei termini di pagamento precedenti, la sospensione delle azioni di riscossione forzata (come pignoramenti o fermi amministrativi).
Oltre alla rottamazione, regioni e enti locali possono introdurre forme proprie di pagamento agevolato, riducendo o eliminando interessi e sanzioni. Questo vale anche per crediti difficili da riscuotere, come le multe automobilistiche. Non riguarda invece Irap, addizionali e compartecipazioni statali. La sanatoria vale solo per chi paga, entro un termine minimo di 60 giorni dalla decisione, tutto o parte di quanto dovuto.
Sugli istituti di credito, la legge prevede ora che gli interessi passivi siano “deducibili del 96% del loro ammontare per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2025” con un cambiamento graduale al 99% fino al 2028. Modifiche anche per le svalutazioni sui crediti. Ora il testo indica che per i crediti del primo e secondo stadio di rischio di credito “il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2025 e per i tre successivi”, “sono deducibili, in quote costanti, nell’esercizio in cui le stesse sono iscritte in bilancio, e nei quattro successivi”.
Pensioni
Sulle pensioni, è confermato che l’aumento delle pensioni per i soggetti in condizioni disagiate dal 1 gennaio 2026, pari a 20 euro al mese, sarà erogato solo a chi ha un’età pari o superiore a settanta anni. La norma rimanda alla legge 448 del 2001 che aveva portato le pensioni minime al cosiddetto “milione di lire” al mese solo per gli over 70. L’importo annuo del tetto di reddito per ottenere il beneficio è incrementato di 260 euro.
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