Dal 2026 entra in vigore una novità destinata a cambiare il modo in cui l’Agenzia delle Entrate verifica le detrazioni sanitarie e veterinarie. Grazie al decreto Mef del 29 ottobre 2025, i funzionari potranno accedere direttamente ai dati del Sistema Tessera Sanitaria per controllare online ogni singola spesa dei contribuenti, senza più richiedere scontrini o fatture cartacei. L’obiettivo è rendere i controlli più rapidi, precisi e basati su informazioni digitali con pieno valore probatorio.
Il nuovo meccanismo consente al Fisco di consultare dettagli come soggetto erogatore, date, tipologie di spesa, importi e modalità di pagamento. Rimangono esclusi solo i dati per i quali il contribuente ha esercitato l’opposizione tramite il Sistema Tessera Sanitaria. Fino al 2024, i controlli si basavano sui dati aggregati; dal 2026 ogni voce sarà consultabile singolarmente, coinvolgendo medici, odontoiatri, psicologi, farmacie, laboratori, fisioterapisti, ottici, strutture sanitarie pubbliche e private e ambulatori veterinari.
Le dichiarazioni
Ogni anno l’Agenzia selezionerà le dichiarazioni da sottoporre a controllo in base a incongruenze, discordanze tra dati dichiarati e importi trasmessi da terzi, modifiche alla precompilata o detrazioni particolarmente elevate rispetto al reddito. Chi viene selezionato non dovrà più fornire documenti cartacei: i funzionari potranno consultare direttamente online il dettaglio delle spese.
Nonostante la digitalizzazione, resta l’obbligo di conservare fatture e scontrini relativi alle spese per le quali si è esercitata opposizione o per spese non trasmesse, come acquisti online o cure all’estero. Per tutte le altre spese, il prospetto scaricabile dal portale del Sistema Tessera Sanitaria, accompagnato da un’autocertificazione, può costituire prova del sostenimento dell’onere.
L’accesso ai dati è limitato ai soli dipendenti incaricati dei controlli formali e avviene nel rispetto delle norme sulla privacy. Chi desidera limitare la propria esposizione può continuare a esercitare l’opposizione tramite Spid, Cie o Cns, impedendo la trasmissione dei dati alla dichiarazione precompilata.
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