Confindustria tiene aperto un filo diretto con il governo per possibili ritocchi alla legge di bilancio 2026. “Ero da Giorgetti giusto questa mattina – ha rimarcato il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, intervenuto all’assemblea di Federchimica – lavorando in modo serio su alcuni capitoli che crediamo siano da modificare. Si poteva arrivare al rientro sul debito l’anno prossimo, è stato fatto adesso, noi crediamo che in questo momento di difficoltà si poteva avere una manovra più improntata alla crescita”.
“Abbiamo apprezzato che manovra mette impresa al centro, ma siamo convinti che gli incentivi devono avere una visione di almeno tre anni”, ha aggiunto Orsini che indica tra le cose che non piacciono della Manovra 2026 c’è l’uso del credito d’imposta fiscale utilizzando il contributivo.
C’è poi il tema della tassazione dei dividendi per partecipazioni sotto il 10%. “Per noi l’obiettivo è costruire una misura che non comporti un aumento di tassazione o doppia tassazione, e mantenere il principio della neutralità Italia su Italia. Perché la tassazione deve essere una sola”, ha spiegato Orsini. Altro elemento messo in luce dal numero uno di viale dell’Astronomia è il fondo centrale di garanzia. “Anche su questo abbiamo dialogato e credo che bisogna trovare una sintesi tra sistema bancario e governo, a cui penso stiano lavorando”.
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