Le partecipate statali industriali e di servizi hanno macinato nel semestre ricavi totali per 115,8 miliardi di euro, in aumento di 1,4 miliardi (+1,3%) sull’anno precedente. Le 11 società quotate, che concorrono al consolidato, sono Enav, Enel, Eni, Fincantieri, Italgas, Leonardo, Poste Italiane, Rai Way, Saipem, Snam, Terna e secondo la periodica elaborazione dell’Osservatorio Finanziario di CoMar, hanno un ruolo fondamentale nell’economia italiana, chiamata ad affrontare complesse transizioni e scenari internazionali incerti.
Tornando ai numeri, gli utili netti si attestano su 8,8 miliardi, in discesa di 404 milioni (-4,4%), anno su anno. Nei sei mesi, l’indebitamento ammonta a 116,4 miliardi, in aumento di 3,7 miliardi (+3,4%) ma gli investimenti crescono del 5,3%, superando i 13,9 miliardi (700 milioni in più); sempre al 30 giugno, i dipendenti sono 349.062, in crescita di 6.792 Unità (+2%).
Italgas, Fincantieri e Saipem crescono a doppia cifra
Nell’analisi, più in particolare, si mostra che i ricavi, anno su anno, aumentano di più per Italgas (+37%), Fincantieri (+24,3%), Saipem (+12,4%), Leonardo (11,7%); in termini assoluti, i ricavi maggiori sono per Eni, con 42 miliardi di euro e per Enel, con 40,8 miliardi; queste due sole società rappresentano il 71,5% dei ricavi consolidati; ma è tutto il settore dell’energia, aggiungendosi Italgas, Snam e Terna, a predominare, rappresentando il 75,8% del totale. Gli incrementi più significativi negli utili sono, nell’ordine, per Fincantieri, Italgas, Snam e Saipem.
I più grandi datori di lavoro sono Poste Italiane, Leonardo ed Enel; spiccano per gli investimenti Enel, Eni, Poste, Terna e Snam.
Con un occhio alla guidance 2025, la rivedono al rialzo Enav, Fincantieri, Leonardo, Poste, Rai Way; in conferma da parte di tutte le altre. Il dinamismo delle partecipate, evidenzia CoMar, “non è solo nei numeri, nella generazione di cassa, nel rafforzamento patrimoniale, nei programmi di buyback, nei progressi dei rapporti net debt to equity, nella gestione positiva dei tassi di cambio, nell’ottimizzazione dei processi o nel controllo dei costi, ma anche in tutte quelle scelte di portafoglio, di diversificazione e ridisegno del perimetro, di operazioni industriali che ne hanno concretizzato le strategie negli ultimi mesi”.
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