Corridoio preferenziale tra Russia e Cina su gas e petrolio. I due Paesi, sempre più forti alleati nell’ordine mondiale delle forniture energetiche, hanno firmato documenti per commerciare 106 miliardi di metri cubi di gas all’anno: lo ha detto il ministro dell’Energia Sergey Tsivilyov in un’intervista a Rossiya-24 durante l’Eastern Economic Forum, dando conto dei risultati della missione di quattro giorni appena conclusa in Cina dal presidente Vladimir Putin. “Abbiamo firmato accordi per un volume totale di forniture di 106 miliardi di metri cubi di gas all’anno alla Cina. Questa è un’enorme alternativa alle nostre forniture all’Europa, rifiutate dai partner europei”, ha aggiunto Tsivilyov.
Accordi non sono mancati anche nel petrolio. Il colosso petrolifero Rosneft ha firmato un accordo per la fornitura a Pechino di ulteriori 2,5 milioni di tonnellate di petrolio all’anno attraverso il Kazakistan. “L’accordo è stato firmato anche da Rosneft e dalle sue controparti cinesi per la fornitura aggiuntiva di 2,5 milioni di tonnellate di petrolio attraverso il Kazakistan”, ha detto il ministro.
La risposta di Mosca all’embargo e alle sanzioni europee sta velocemente spostando il commercio delle risorse energetiche verso l’Asia tagliando fuori definitivamente il Vecchio Continente.
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