Nuova raffica di dazi in arrivo. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha anticipato che l’annuncio delle tariffe sulle importazioni di semiconduttori e prodotti farmaceutici entro la prossima settimana. “Faremo annunci sui semiconduttori e sui chip, che sono una categoria a parte, perché vogliamo che vengano prodotti negli Stati Uniti”, ha precisato Trump per poi scatenarsi con i numeri sul fronte pharma. “Inizialmente applicheremo una tariffa ridotta sui prodotti farmaceutici, ma tra un anno – al massimo un anno e mezzo – salirà al 150%. E poi salirà al 250%, perché vogliamo che i prodotti farmaceutici siano prodotti nel nostro Paese”, ha detto Trump durante un’intervista alla Cnbc.
L’aliquota al 250% è la più alta minacciata da Trump finora. Il mese scorso il tycoon aveva minacciato tariffe del 200% sui prodotti farmaceutici in arrivo negli Usa.
Il primo inquilino della Casa Bianca ha fatto riferimento anche all’intesa con l’Unione Europea intimando Bruxelles a rispettare gli impegni presi sul fronte investimenti, altrimenti i dazi schizzeranno al 35% rispetto al 15% concordato. Trump ha inizialmente parlato di 650 miliardi di dollari da parte dell’Ue, per poi aggiustare la cifra a 600 miliardi.
Valentini: “Bisogna andare su nuovi mercati con più aggressività”
L’Italia intanto si prepara a mettere in atto un riorientamento dell’export sulla base del nuovo scenario. “Dobbiamo andare su nuovi mercati con più aggressività, sapendo che questa è una partita globale perché c’è il rischio di un calo globale del Pil a causa della riduzione degli scambi e come lo saremo noi anche altri Paesi saranno più aggressivi. Lo ha detto Valentino Valentini, vice ministro delle Imprese e del Made in Italy, intervistato a ‘Radar’. “I dazi porteranno una riorganizzazione dei flussi commerciali e dovremo rispondere anche noi riorganizzandoci con accordi bilaterali e multilaterali come Ue”.
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