Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato nella giornata di ieri l’intenzione di rimuovere Lisa Cook dal Board of Governors della Federal Reserve. In una lettera indirizzata a Cook e condivisa sul suo social Truth, Trump ordina la “rimozione dall’incarico con effetto immediato”. L’accusa è quella di aver falsificato dei documenti per ottenere condizioni più favorevoli su un mutuo.
Cook, nominata nel 2022 da Joe Biden e prima afroamericana a sedere nel Board della Fed, ha respinto l’azione del tycoon. “Il presidente pretende di licenziarmi per ‘giusta causa’ quando non esiste alcuna giusta causa ai sensi della legge e non ha l’autorità per farlo. Non mi dimetterò e continuerò a portare avanti il mio lavoro per l’economia americana”, ha dichiarato l’economista, con le parole confermate dal suo avvocato.
Il Federal Reserve Act del 1913 prevede che i governatori possano essere rimossi solo per giusta causa, ossia per illecito o gravi irregolarità, condizioni che finora non sembrano sussistere nel caso di Cook. L’avvocato della governatrice ha sottolineato come la richiesta di Trump sia priva di fondamento legale, anticipando una probabile battaglia giudiziaria.
La mossa del presidente arriva nel pieno di una campagna di pressione sulla Fed, con attacchi reiterati al presidente Jerome Powell e alle politiche sui tassi di interesse. Trump ha definito Powell “stupido” e accusato il Board di “vergognarsi” per le decisioni sull’economia. L’azione su Cook sembra parte di una strategia più ampia per ottenere maggiore controllo sulla banca centrale indipendente più influente del mondo. Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. La senatrice democratica Elizabeth Warren ha denunciato il tentativo come “un’azione autoritaria che viola palesemente il Federal Reserve Act e deve essere annullata in tribunale“. Dal lato repubblicano, i portavoce del presidente della commissione bancaria del Senato non hanno rilasciato commenti immediati.
Il contesto legale complica ulteriormente la vicenda. La Corte Suprema ha recentemente riconosciuto che la Fed, pur essendo un’agenzia indipendente, ha una struttura “semi-privata e unica”, suggerendo che le possibilità di rimuovere un governatore senza giusta causa siano estremamente limitate. Cook, con diritto di voto permanente nel comitato per i tassi, rimane un tassello centrale nelle decisioni monetarie statunitensi fino al 2038.
L’annuncio di Trump ha avuto immediati effetti sui mercati: l’indice del dollaro ha registrato una brusca flessione. L’azione legale della Fed, che probabilmente si concretizzerà in tribunale, potrebbe ridefinire i confini tra potere esecutivo e indipendenza della banca centrale. Cook, nel frattempo, ha ribadito l’intenzione di affrontare con trasparenza eventuali indagini sulla sua storia finanziaria. “Non ho alcuna intenzione di essere intimidita da accuse infondate”, ha affermato la governatrice.
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